Fine della corsa. Le dimissioni di Carlos Tavares dalla guida di Stellantis sono arrivate a conclusione di percorso a dir poco accidentato. Proprio quando l'ormai ex amministratore delegato della casa automobilistica sembrava aver perso il pieno controllo dei comandi. Tra frenate improvvise, brusche sterzate e testacoda, la permanenza del top manager portoghese all'interno della multinazionale stava infatti diventando un susseguirsi di contraddizioni e di "passi falsi" rispetto alle prospettive (ben differenti) che lo stesso vertice d'azienda aveva delineato nel tempo per il colosso dell'automotive coi piedi d'argilla.
Il flop dell'elettrico
In quattro anni, Tavares ha difatti inanellato una serie di battute d'arresto che avevano indotto molti a criticare il suo stile di guida. Qualche esempio. "Stellantis sarà il campione del settore nella mitigazione del cambiamento climatico, raggiungendo le zero emissioni di carbonio entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030", aveva preconizzato il top manager nel marzo del 2022, annunciando un traguardo ben preciso: entro la fine del decennio, raggiungere il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti con i veicoli elettrici a batteria (Bev). "Prevediamo di avere più di 75 Bev e di raggiungere vendite annuali globali di Bev di cinque milioni di veicoli entro il 2030", aveva inoltre scandito. Ma nel 2023 il gruppo Bmw, che tredicesimo al mondo, ha venduto più auto elettriche di Stellantis, che invece è al quarto posto. Il costruttore tedesco ha consegnato 376mila Bev contro i 323mila di Stellantis.
La "competizione" con Tesla
Inoltre nel 2024, secondo l'Unrae, con 21 modelli Stellantis da gennaio a ottobre ha venduto in Italia 9.908 auto elettriche. Tesla invece, con soli 4 modelli, ne ha vendute 13.481. E meno male che, nel gennaio 2023, Tavares si era detto convinto di voler competere con la casa automobilistica fondata da Elon Musk, puntando addirittura a batterla. "Abbiamo raggiunto un livello di sofisticatezza che ci consente di sfidare altre case, inclusa Tesla. La nostra tecnologia è pronta, vogliamo competere con Tesla, cercheremo di batterla", disse. Ebbene: Tesla nei primi dieci mesi del 2024 ha consegnato 90.346 unità della sua Model 3 e 163.982 della Model Y, rendendo quelle vetture elettriche rispettivamente seconda e prima tra le più vendute in Europa. Nessun modello Stellantis è nelle prime dieci posizioni.
Le previsioni sbagliate
Col senno di poi, al quale i non addetti ai lavori hanno il diritto di appellarsi, risultano poi smentite anche le previsioni che il top manager aveva formulato rispondendo a chi gli chiedeva se al Gruppo servisse un brand a costi più bassi, come la Dacia, per aumentare i volumi. "Stellantis non ha bisogno di brand low cost, ma di modelli accessibili. Ho tanti core brand come Fiat e Citroën che hanno un posizionamento chiaro", aveva sentenziato Tavares. Rilette oggi, quelle teorie sembrano sconfessate dai più recenti numeri: nell'ottobre 2024 Dacia ha venduto in Europa 42.466 auto, mentre Fiat 17.577 e Citroën 19.649. Sempre a proposito di volumi, nel 2023 l'allora Ad aveva prospettato una road map per "produrre un milione di veicoli in Italia". Ma l'alto dirigente d'azienda ora lascia l'incarico con risultati lontani da quel traguardo: nei primi nove mesi del 2024, negli stabilimenti italiani Stellantis ha prodotto 387.600 veicoli, un -31,7% rispetto ai 567.525 dello stesso periodo del 2023.
La crisi di Pomigliano e Mirafiori
"Per raggiungere l'obiettivo di un milione di veicoli abbiamo bisogno di tutti gli stabilimenti italiani, quindi c'è sicuramente un futuro per Pomigliano e per Mirafiori", aveva anche aggiunto Tavares. Ma le cronache raccontano di un epilogo differente, tra attività produttive sospese e operai in cassa integrazione. Intanto, per questi lavoratori, la beffa era già arrivata nei mesi scorsi, quando la produzione della nuova Grande Panda era partita nello stabilimento di Kragujevac. In Serbia. Per Mirafiori, inoltre, Tavares aveva annunciato la fabbricazione della 500 ibrida a partire dal 2025, ma l'uscita di scena del top manager portoghese apre uno scenario di incertezze anche su questo fronte. E le cose non sono andate tanto meglio negli Stati Uniti, dove nei mesi scorsi il sindacato Uaw (United auto workers) aveva accusato Tavares di non rispettare la promessa di investire in America.
La sfida a Pechino e il partner cinese
Un curioso testacoda, l'ex Ad di Stellantis lo aveva fatto anche in merito alla Cina. Contro Pechino - aveva scandito Tavares nel febbraio scorso - "useremo tutte le competizioni che abbiamo, comprese quelle di Torino. Abbiamo bisogno dei migliori cervelli per sviluppare la tecnologia necessaria per combattere la concorrenza". Ma nell'ottobre 2023 Stellantis era diventata azionista strategico della cinese Leapmotor con un investimento da 1,5 miliardi di euro, acquisendo circa il 20% di partecipazione azionaria del gruppo. Nel giugno scorso, il partner cinese di Stellantis aveva avviato la produzione dei suoi modelli elettrici nello stabilimento di Tychy in Polonia.
Giù i ricavi: il terzo trimestre nero
Ed è proprio nel 2024 che le cose per Stellantis si sono complicate sempre di più. "Continueremo a fare quello che sappiamo fare meglio, produrre buoni risultati. Il portafoglio delle elettriche crescerà del 60% a 48 vetture", prevedeva Tavares nell'aprile scorso, incoraggiando gli azionisti. Nel terzo trimestre dell’anno, tuttavia, Stellantis ha visto calare del 27% i ricavi, a 33 miliardi di euro, con le consegne a livello mondiale crollate del 20% rispetto all’anno precedente, giù a quota 1,148 milioni di unità: -17% in Europa, - 26% in Medio Oriente e Africa, - 30% in Asia-Pacifico e addirittura -36% in Nord America.
"Resto fino al 2026"
Pure sulla conclusione del proprio mandato, Tavares non è stato esattamente di parola.
"Ho un contratto di cinque anni. Lo onorerò in modo iper-professionale, iper-permotivante e motivato. E andrò fino alla fine del mio contratto, fino a inizio 2026", diceva il top manager a ottobre. Ieri, le sue dimissioni da Stellantis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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