I punti chiave
"Sono stati giorni difficili, con Carlos abbiamo percorso tanta strada e abbiamo ottenuto risultati importanti. Gli sarò sempre grato per il ruolo che ha avuto nella creazione di Stellantis. Tuttavia, il nostro Consiglio di amministrazione ha deciso, per il bene dell'azienda, che era giunto il momento di separare le nostre strade”. Con queste parole, il presidente di Stellantis, John Elkann, ha annunciato in un video messaggio l'uscita di Carlos Tavares dalla guida operativa del colosso automobilistico. Una decisione che segna la fine di una collaborazione fondamentale per il successo e la crescita del gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa.
Le parole di Elkann
"Molti di voi si chiederanno cosa ci sia dietro la sua partenza anticipata. La semplice verità è che nelle ultime settimane sono emersi punti di vista diversi. In particolare, il Consiglio ha ritenuto che l'attenzione per la nostra azienda e per i nostri stakeholder dovesse essere orientata al lungo termine”, ha affermato il presidente di Stellantis. In particolare, Elkann ha sottolineato che il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto necessario orientare l'attenzione dell'azienda verso un futuro a lungo termine, invece che focalizzarsi su questioni a breve termine. Il Consiglio ha ritenuto che, in un contesto così complesso, l'azienda dovesse concentrarsi maggiormente sugli interessi e sul benessere degli stakeholder, affinché si potesse garantire una crescita sostenibile e duratura. Questo cambio di visione è stato visto come fondamentale per garantire la prosperità dell'impresa nel lungo periodo, superando le divergenze e le difficoltà sorte recentemente. Elkann ha concluso evidenziando che, sebbene la decisione non fosse stata facile, l'approccio strategico a lungo termine è stato ritenuto il migliore per il futuro dell'azienda e per i suoi stakeholder.
Cosa lascia Tavares
L'eredità lasciata da Tavares è caratterizzata da numeri significativi e negativi, uno dei quali emerge in modo particolare: l'obiettivo per il 2030 di produrre un milione di auto in Italia, mentre il 2024 si avvia verso il risultato più basso degli ultimi 65 anni, con circa 500mila unità prodotte. Come si è arrivati a questo punto? Tramite una serie di intenzioni che non hanno generato gli effetti attesi. L'integrazione dei marchi Fiat con quelli di Psa (14 in totale: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall) avrebbe dovuto permettere di sfruttare i vantaggi di una maggiore dimensione, in particolare attraverso le sinergie.
Mike Manley, ex AD di FCA, aveva dichiarato al momento della fusione che il 40% delle sinergie sarebbe stato generato dalla condivisione di piattaforme e sistemi di propulsione, dall'ottimizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo e dal miglioramento dei processi produttivi, il 35% derivante dai risparmi sugli acquisti e il 7% da riduzioni nelle spese amministrative e generali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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