Tim vince contro lo Stato: maxi risarcimento da un miliardo

La presidenza del Consiglio voleva attendere il pronunciamento della Cassazione, ma ora dovrà sborsare la cifra che è comprensiva del canone concessorio indebitamente versato nel 1998, rivalutazione e interessi

Tim vince contro lo Stato: maxi risarcimento da un miliardo
00:00 00:00

Alla fine, lo Stato dovrà pagare un miliardo a Tim. Lo scorso lunedì, infatti, aveva avanzato una richiesta di sospensiva alla Corte d’Appello di Roma dopo aver comunicato di non aver raggiunto un accordo negoziale con la società guidata da Pietro Labriola, due giorni più tardi è arrivata la sentenza del giudice che rigetta la richiesta. La presidenza del Consiglio voleva attendere prima il pronunciamento della Cassazione, ma ora dovrà sborsare la cifra che è comprensiva del canone concessorio indebitamente versato nel 1998, rivalutazione e interessi (nel dettaglio, 995,2 milioni di euro di cui 528,7 milioni di canone, con interessi che crescono di quasi 25 milioni all’anno).
La vicenda è vecchia di oltre un quarto di secolo, quando fu introdotta una direttiva europea sulla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, la quale stabiliva che dall'1 gennaio 1998 tutti gli operatori avrebbero dovuto avere pari condizioni di accesso al mercato, eliminando regimi concessori o privilegi esclusivi. Lo scorso aprile Tim aveva vinto la causa alla Corte d’Appello, con lo Stato che ha fatto ricorso in Cassazione. Il giudice ha concesso un periodo alle per trovare un accordo negoziale che scadeva lo scorso lunedì.
Lo scorso 16 dicembre, secondo quanto si legge nella decisione della Corte sulla richiesta di sospensione, Romano Vaccarella, legale di Tim, ha rappresentato che la proposta della società, di uno sconto di 150 milioni di euro con pagamento rateizzato, non ha avuto riscontro dalla parte ricorrente, ovvero la presidenza del Consiglio. Ora, però, un accordo andrà trovato, perché Tim ora può chiedere un decreto ingiuntivo al governo. Lo Stato, dal canto suo, ha fondato il ricorso “sull’assunto che la dimensione della somma portata dalla sentenza rende evidente l’impossibilità per il bilancio dello Stato di reperire la liquidità necessaria a un ipotetico pagamento integrale ed immediato, rendendosi necessario, a questo fine, inevitabilmente apportare modifiche alle previsioni di cassa stabilite dalla vigente legge di bilancio n. 213/2023 attraverso uno specifico intervento legislativo”.
Ora però lo Stato dovrà pagare e non è da escludere che le parti trovino un accordo per un pagamento rateale e, magari, uno sconto sulla cifra complessiva. Intanto, il titolo di Tim nell’immediatezza della sentenza è cresciuto di oltre il 2,5% a 0,26 euro per azione.

Oggi, intanto, ci sarà un consiglio d’amministrazione di Tim per la vendita da 700 milioni di Sparkle al duo Asterion-Mef, ma è molto probabile che ci sarà un rinvio sulla decisione perché la coppia di acquirenti non aveva ancora chiuso il finanziamento con le banche.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica