Era sempre il primo a crederci, anche quando gli altri tradivano un certo scetticismo. E alla fine aveva ragione. Quel suo entusiasmo contagioso, proprio dei visionari, era il motore che spingeva ogni sua impresa al successo. Per Silvio Berlusconi è sempre andata così: dalle prime avventure nell'edilizia alle grandi affermazioni imprenditoriali, il Cavaliere sapeva lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Là dove nessuno avrebbe osato sperare. Genio e (sana) srlegolatezza: ecco come nasce un impero. Così, spaziando dall'edilizia all'editoria, dallo sport alla cultura, l'ex premier ha costruito una virtuosa galassia in grado di macinare utili senza sosta e di offrire lavoro a migliaia di persone.
Fininvest, il centro della galassia
Al centro dell'impero c'è ovviamente Fininvest, la holding finanziaria della famiglia articolata su tre grandi asset quotati: Mediaset (divenuta poi Mfe, MediaforEurope); Mediolanum e Mondadori. Fininvest possiede quote poco sotto il 50% in Mfe, mentre ha il 53,3% del capitale di Mondadori e possiede il 30,12% di Mediolanum. Le quote Fininvest delle tre quotate valgono oggi sul mercato 2,8 miliardi di euro. Come noto, Berlusconi gettò le basi dei suoi trionfi imprenditoriali prima ancora di scendere in politica. La galassia aveva il suo cuore in Fininvest, a sua volta controllata con un sistema di 7 holding di cui quattro sono riconducibili a Silvio Berlusconi stesso, con una quota complessiva del 61,21%. Nelle altre 3 holding il Cav ha fatto entrare, con una quota per ciascuno, i cinque figli: Marina e Piersilvio con il 7,65% rispettivamente nelle holding IV e V; Barbara, Luigi ed Eleonora con una quota complessiva del 21,42% nella holding XIV.
Mediaset e l'impresa della tv commerciale
Oggi il gruppo Mediaset è ancora un assoluto protagonista del mercato televisivo. Al vertice dell'emittente c'è Pier Silvio Berlusconi, con il ruolo di amministratore delegato. Fedele Confalonieri è il presidente. Il gruppo è quotato alla Borsa di Milano dal 1996. Incorporata la consociata Mediaset Espana, oggi la realtà imprenditoriale ha assunto - dal 2021 - la denominazione di MediasetForEurope e ha spostato la sua sede legale in Olanda. I conti del 2022 non sono ancora stati approvati, ma nel 2021 Mediaset-Mfe ha registrato ricavi netti per 2,9 miliardi, in crescita dell'11% rispetto al 2020, con un utile netto di 374 milioni, in aumento del 169% rispetto all’anno precedente e circa il doppio del 2019 pre-Covid. Oggi, come riporta Milano Finanza, tutta Mfe che quota con due categorie di azioni A e B vale in Borsa circa 1,5 miliardi.
Mediaset opera in Italia attraverso due concessionarie pubblicitarie televisive, entrambe controllate al 100%: Publitalia '80 e Digitalia ’08. Per le attività pubblicitarie all'estero c'è Publieurope, società con sede a Londra. Mfe, inoltre, possiede il 40% di 2i Towers, controllante di Ei Towers, ed è salita fino al 29,9% del gruppo media tedesco Prosieben. La strategia lanciata dall'Ad Pier Silvio Berlusconi è quella di creare un grande polo tv paneuropeo; l'unica strategia lungimirante per stare al passo coi tempi e contrastare l'avanzata sul mercato dei colossi della tv in streaming.
Mondadori
Mondadori, gruppo guidato da Marina Berlusconi (presidente) e Antonio Porro (amministratore delegato), è oggi la realtà leader in Italia nel campo dell'editoria libraria. Un altro successo che il Cavaliere ha ottenuto non senza ostacoli e traversie. Nel 2022 Mondadori ha registrato ricavi netti a 903 milioni, in crescita dell'11,8% rispetto all'anno precedente, e un utile di 52,1 milioni: il miglior risultato netto di gruppo degli ultimi 15 anni. Lo scorso anno Mondadori era tornata a distribuire il dividendo dopo 10 anni di assenza della cedola per gli azionisti. Oltre 600 i punti vendita in gestione diretta e in franchising con le insegne. Il titolo in borsa capitalizza oltre 512 milioni di euro totali e la quota Fininvest del 53,3% vale poco più di 271 milioni.
Mediolanum
Controllata da Fininvest e dal gruppo Dori, Mediolanum continua a registrare risultati vituosi e risulta una delle punte di diamante dell'impero berlusconiano. Il titolo capitalizza oggi ben 6,1 miliardi e la quota Fininvest vale quindi 1,83 miliardi. Di fatto due terzi dell'intero valore del portafoglio delle partecipate quotate di Fininvest. Nel 2022 Banca Mediolanum ha registrato risultati commerciali pari a 12,49 miliardi. La costante crescita di valore della controllata consente oggi a Fininvest dicontare su una plusvalenza virtuale di poco più di 1,7 miliardi, dato che la holding dei Berlusconi tiene a bilancio la partecipazione in Mediolanum a un valore di carico di soli 116 milioni. Si tratta dunque della partecipazione più redditizia.
L'edilizia e la cultura
E poi nell'impero costruito dal Cavaliere ci sono anche i business collaterali. A cominciare da quello dell'edilizia, dal quale peraltro Berlusconi cominciò la sua ascesa imprenditoriale. Berlusconi ha infatti conservato la proprietà della società Dolcedrago. Tra gli storici investimenti dell'ex premier va annoverato anche l'acquisto del teatro Manzoni di Milano. Nel 1978, Fininvest acquistò la prestigiosa sala salvandola dalla chiusura e dalla trasformazione in un supermercato. L'imprenditore rilanciò il teatro fino a farlo diventare uno dei più importanti e frequentati della città.
La sfida (vinta) del Monza calcio
Infine, il gruppo Fininvest è ancora presente anche nel mondo del calcio. Nell'aprile del 2017, dopo 30 anni dall'acquisto del pacchetto di maggioranza, il gruppo ha ceduto il Milan a una cordata cinese, che poi l'ha ceduta al fondo Elliott.
Nel settembre 2018 Silvio Berlusconi intraprese una nuova avventura calcistica con l'acquisizione del 100% della Società Sportiva Monza 1912. E anche quello fu un successo: la squadra ora gioca in serie A, risultato raggiunto per la prima volta nella sua storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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