Gli azzurri: «Cesa è stato offensivo In forse il sì al candidato centrista»

da Roma

Se l’intenzione di Silvio Berlusconi era smuovere le acque, i primi effetti cominciano a vedersi. Almeno a Roma, dove il coordinatore regionale di Forza Italia nel Lazio, Francesco Giro, annuncia un brusco cambio di rotta nei confronti dell’Udc. Questo dopo che il segretario centrista, Lorenzo Cesa, ha definito «una cosa non seria» e una «operazione di marketing politico» il Pdl di Berlusconi, «ammesso che lo voglia fare davvero». E attacca: «L’Udc e il suo presidente nazionale devono precisare se Cesa parlava a titolo personale o le sue incredibili dichiarazioni riflettono la posizione ufficiale del partito».
In caso di conferma, ammonisce Giro, «Forza Italia si vedrà costretta a ritirare il suo appoggio alla candidatura di Luciano Ciocchetti alla presidenza della Provincia di Roma». Non un tentativo «di seminare zizzania» chiarisce il deputato azzurro, ma un vero e proprio atto d’accusa verso Cesa che «con le sue dichiarazioni offensive sia verso Fi sia verso il suo leader ha gettato al vento un “progetto Roma” al quale stavamo lavorando con sobrietà e fatica da tempo, insieme al senatore Baccini, che avrebbe potuto rilanciare un confronto serio fra le forze politiche della Cdl».
Una grave sottovalutazione, quindi, per cui «Cesa deve assumersi la responsabilità politica di ciò che dice» anche perché, chiarisce «Fi governa insieme all’Udc molte amministrazioni locali e non solo nel Lazio ma in tutta Italia».

E fa un parallelismo col ’94 quando a definire «marketing elettorale» le scelte di Berlusconi fu «l’allora segretario del Pds Occhetto che usò contro la nascita di Fi le stesse identiche accuse di Cesa». «La fine politica di Occhetto è nota - conclude Giro -, l’esito della discesa in campo di Berlusconi lo è altrettanto. Non sta a noi ricordarlo all’improvvido e inelegante Lorenzo Cesa».

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