«Balena morta nella tonnara ma dov’erano le istituzioni?»

Mi riferisco all’articolo «Mistero a Camogli» la balena di Voltri morta nella tonnara, per dire che è quantomeno strano che un esemplare «tutelato» venga a morire in una «zona protetta» sotto gli occhi di tutte le istituzioni che di «concerto» dovrebbero provvedere (il condizionale è d’obbligo) alla protezione del piccolo tratto di costa/mare denominata «Area marina protetta di Portofino».
Non è proprio un caso infatti che la zona è regolamentata da un particolare «regolamento» che di fatto protegge solo chi pesca indiscriminatamente; lo stesso rappresenta solo una deroga alle normative nazionali e comunitarie. In particolare al regolamento (CE) 1626/94 vigente fino al dicembre 2006 e al regolamento (CE) 1967/2006 molto più restrittivo che da tale data l’ha sostituito, mentre, tra l’altro, quello dell’area «protetta» (si fa per dire) è rimasto lo stesso. Paradossalmente all’interno della riserva è permesso ciò che è vietato all’esterno, e non il contrario (ammettendo che è difficile crederci).
Non è certo per gioco che lo scrivente, e non le associazioni ambientaliste o una qualsivoglia autorità competente, ha impugnato detto regolamento «particolare» a suo tempo presso il Tar Liguria e che il giudice, pur rendendo merito alle mie osservazioni senza entrarvi, non ha ammesso il ricorso in quanto essendo lo scrivente un «semplice cittadino» non rappresenta interessi diffusi. Ovviamente il sottoscritto, fiducioso nelle istituzioni, ha ricorso al Consiglio di Stato ed è in oggi pendente da quattro anni il relativo procedimento.
Detto procedimento giace a Roma nella più completa indifferenza di tutti (nonostante un’istanza di prelievo) mentre nell’area «protetta» (si fa sempre per dire) la Cooperativa Pescatori di Camogli (rossa naturalmente) in forza del citato regolamento in pratica dalla stessa dettato all’Ente Gestore ad arte secondo le proprie esigenze all’epoca dell’istituzione della riserva, continua a depredare impunita tutta la costa tra Camogli e Portofino. Gli unici vincoli che fanno sembrare l’area «protetta» sono paradossalmente posti per i bagnanti, i diportisti; i pescasportivi ed i sub, tutta utenza che opera «di giorno», fa scena e soprattutto paga.

Una cosa all’italiana che ben rappresenta il quadro generale. Per il resto la morte della balena e l’attenzione avuta per la stessa insegna e spiega perfettamente. Esistono esposti depositati presso la Capitaneria di Genova con lo stesso risultato del ricorso di cui sopra.

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