"Offerta di acquisto per 3 miliardi". UBS in soccorso di Credit Suisse

UBS ha messo sul piatto 3 miliardi di franchi svizzeri per acquisire l'istituto elvetico. La riorganizzazione potrebbe tagliare 9mila posti di lavoro. ln conferenza stampa, il presidente della Confederazione Svizzera, Alain Berset, conferma l'intervento del governo

"Offerta di acquisto per 3 miliardi". UBS in soccorso di Credit Suisse

Bloomberg ha anticipato l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. La Banca nazionale svizzera aveva assicurato che avrebbe lavorato tutto il fine settimana per cercare una soluzione prima della riapertura dei mercati di lunedì 20 marzo.

Le notizie, prima dell'ufficialità, erano state frammentarie e concitate, si sapeva però che UBS aveva già formulato un'offerta di un miliardo di dollari che, il board di Credit Suisse aveva rimandato al mittente, ritenendola non congrua.

UBS compra Credit Suisse

La prima banca svizzera compra la seconda per ordine di grandezza. Un'operazione benedetta anche dai regolatori che si sono riuniti a più riprese negli ultimi giorni, considerando questa acquisizione come la soluzione migliore.

Non è ancora chiaro quali asset siano stati inseriti nell'offerta di 3 miliardi di franchi svizzeri (2,8 miliardi di euro) in contanti che avrebbe indotto i vertici di Credit Suisse a dare il benestare. Durante gli ultimi giorni UBS aveva espresso preoccupazioni relative alle attività di trading di Credit Suisse, considerate poco appentibili e di fatto alla base dei tentennamenti.

Il Consiglio federale svizzero ha tenuto una conferenza stampa alle 19.30 per spiegare cosa sta succedendo. L'attuale presidente della Confederazione Svizzera, Alain Berset, ha spiegato che l'acquisizione è stata appoggiata sia dal governo centrale, il Consiglio federale, sia dall'organo di supervisione delle banche, la Finma.

"Una buona notizia per i due istituti bancari, per il sistema bancario, per l'economia internazionale, per i clienti del Credit Suisse. Il Consiglio federale è convinto che la fusione sia la migliore soluzione per ristabilire la fiducia che è mancata recentemente sui mercati finanziari", ha detto Berset.

Il consigliere federale ha ribadito che non si tratta di un salvataggio ma l'acquisizione è da ricondurre a una mera operazione commerciale, mentre la Finma ha tagliato corto su eventuali opposizioni dell'antitrust perché la stabilità finanziaria è più importante di ogni altra cosa.

Una maxi fusione

La trattativa è stata osservata da vicino tanto dal mondo della politica quanto da quello dei regolatori, che sono scesi in campo per cercare di condurre in porto l'affare da 3 miliardi di franchi, valutando le azioni Credit Suisse 76 centesimi di franco l'una contro gli 1,86 franchi a cui ha chiuso il titolo venerdì 17 marzo.

UBS ha ottenuto 100 miliardi di liquidità da parte della Banca nazionale svizzera e altri 9 miliardi di coperture per le minusvalenze da cessioni e per le cause legali, questo è quanto ha annunciato Karin Keller-Sutter, a capo del Dipartimento federale delle finanze, sottolineando che si tratta di denaro che non potrà essere usato per scopi diversi da quelli per i quali verrà stanziato come, per esempio, premi al management, ma non chiedendo rassicurazioni a UBS sui posti di lavoro che veranno tagliati.

L'Autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) ha sottolineato il proprio accordo alla fusione e alle misure di accompagnamento adottate dalla Confederazione svizzera e dalla Banca nazionale svizzera, ritenendo le misure adatte a garantire la stabilità per le due banche e per la piazza finanziaria nel suo insieme.

Il presidente del consiglio di amministrazione di Credit Suisse Axel Lehmann si è soffermato brevemente sull'acquisizione, parlando di un giorno triste e sottolineando gli sforzi fatti dal management per portare l'istituto bancario in acque più sicure senza riuscirci. Anche per Lehmann l'acquisizione da parte di UBS è l'epilogo migliore per entrambe le banche.

Migliaia di impieghi a rischio

A luglio del 2022 Ulrich Körner è stato nominato Ceo di Credit Suisse con l'obiettivo ultimo di riordinare il gruppo e questo aveva già aperto le porte a una pesante riorganizzazione che avrebbe comportato anche il taglio dei posti di lavoro. La fusione in corso potrebbe portare al taglio di 9.000 impieghi nel mondo.

Nessuna delle autorità che hanno preso parte alla conferenza stampa, come del resto è logico che sia, si è soffermata sui dettagli dell'acquisizione, per sapere quali asset siano stati acquisiti da UBS sarà necessario attendere diverse settimane.

Gli anni bui di Credit Suisse

Nel 2022 Credit Suisse ha registrato un rosso di 7,3 miliardi di franchi (7,39 miliardi di euro), nel 2021 ha registrato una perdita di 1,6 miliardi. Nel corso degli ultimi mesi il titolo ha subito forti scossoni e, dal 2014 in poi, la banca è finita più volte agli onori delle cronache per le multe che le sono state inflitte a causa di diverse irregolarità, tra le quali l'ammenda da 2,4 miliardi per avere aiutato i propri clienti ad aggirare il fisco americano.

Gli ultimi giorni sono stati persino drammatici, con il titolo crollato sotto i due franchi ad azione e che è arrivato a perdere, in un solo giorno, il 24% circa (per poi risalire di 19 punti percentuali e scendere di altri 8). Venerdì l'altalena è stata parzialmente fermata dall'annuncio secondo il quale la Banca nazionale svizzera ha garantito di essere disposta a riversare nelle casse di Credit Suisse una cifra prossima ai 50 miliardi di franchi (50,6 miliardi di euro circa).

La reazione della Bce e della Fed

La Banca centrale europea (Bce) ha accolto con favore le misure delle autorità svizzere che di fatto hanno mediato un accordo con UBS per l'acquisto di Credit Suisse Group AG. "L'azione rapida" e le decisioni prese "sono strumentali per ripristinare condizioni di mercato ordinate e garantire la stabilità finanziaria", ha affermato in una nota la presidente della Bce, Christine Lagarde, "Il settore bancario dell'area euro è resiliente" e "in ogni caso" la Bce è "attrezzata per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario, se necessario" conclude la nota.

Anche la Bank of England ha plaudito alla rapidità dell'operazione e, dall'altro lato dell'Oceano, la Federal Reserve (Fed) e il Tesoro

americani - oltre a guardare con favore all'acquisizione - hanno ribadito che si stanno impegnando per trovare una soluzioni alle questioni Silicon Valley Bank e Signature Bank, i due istituti bancari al centro di un tracollo.

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