L'assemblea era a porte chiuse, con voto da esprimere dal delegato collegato da remoto. Eppure l'assenza dei grandi soci di Mediobanca, Delfin e Caltagirone che insieme hanno una quota vicina al 30% del capitale, ha scaldato l'atmosfera intorno a un'assemblea dei soci che in sé aveva ben poco da discutere. E se, da una parte, il gruppo Caltagirone (che secondo Reuters sarebbe sceso dal 9,9% al 7,66% sebbene l'imprenditore romano non abbia depositato le azioni) aveva già adottato questa scelta in altre occasioni, l'assenza di Delfin (con una quota del 19,8%) certifica ancora una volta l'intesa tra i due gruppi e il permanere di una certa freddezza nei confronti dell'attuale gestione dell'istituto affidata al ceo Alberto Nagel e al presidente Renato Pagliaro.
Da quanto filtra, la decisione di non partecipare non deriverebbe da motivazioni particolari, se non l'assenza di tematiche di grande interesse e complice una modalità di esecuzione dell'assemblea giudicata troppo impersonale. Una possibilità - mantenuta invero anche da altre società - concessa in periodo Covid, poi prorogata dalla legge numero 21 del 5 marzo 2024. Tuttavia, in ambienti finanziari vi hanno letto un antipasto delle grandi manovre per rinnovare i vertici delle Generali (8 maggio 2025), quando i due grandi soci proveranno nuovamente a portare una svolta ai vertici dove attualmente siedono il ceo Philippe Donnet e il presidente Andrea Sironi. Sta di fatto che in Mediobanca si registra una certa soddisfazione per l'adesione del mercato all'evento di ieri: l'assemblea ha infatti visto la partecipazione del 48,75% del capitale, un dato che si confronta a quella record del 76,8% dello scorso anno, quando però si rinnovava il cda. Senza le quote di Delfin e Caltagirone, si sottolinea nella merchant bank, la partecipazione del mercato è stata superiore a un anno fa, quando si era fermata al 47,09%. In Piazzetta Cuccia si attribuisce il merito all'attività di coinvolgimento degli azionisti resa ormai una prassi da Nagel, evidentemente però non ancora abbastanza per ricucire i gelidi rapporti con Caltagirone e Delfin. Nel corso dell'assemblea sono stati approvati il bilancio al 30 giugno 2024, il buyback di 37,5 milioni di azioni proprie, la distribuzione del dividendo di 1,07 euro per azione di cui il saldo da 0,56 euro sarà pagato il 22 novembre con percentuali intorno al 99%.
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