
UniCredit potrebbe rinunciare all'offerta pubblica di scambio (Ops) su Banco Bpm qualora le condizioni dell'Opa di Piazza Meda su Anima Holding dovessero cambiare. Il gruppo guidato dal Ceo Andrea Orcel, in un comunicato, ha evidenziato i rischi e le incertezze legati alle recenti mosse di Banco Bpm, mettendo in guardia gli azionisti sulla coerenza dell'operazione rispetto agli obiettivi iniziali.
Le condizioni poste da UniCredit
Nel dettaglio, UniCredit sottolinea che un incremento del prezzo dell'Opa su Anima e la rinuncia a una o più condizioni di efficacia dell'operazione potrebbero determinare la risoluzione o l'inefficacia dell'Ops su Banco Bpm, salvo diversa decisione della stessa UniCredit. La banca ha inoltre sottolineato che, nonostante siano trascorsi oltre tre mesi dall'annuncio dell'Opa su Anima, non è stata fornita alcuna garanzia sull'applicazione del regime regolamentare favorevole noto come "Danish Compromise".
Secondo il comunicato di UniCredit, senza l'applicazione del Danish Compromise, il Cet1 di Banco Bpm potrebbe subire un'erosione significativa, scendendo al 12,32% e addirittura all'11,38% considerando ulteriori fattori regolatori. Tali livelli potrebbero compromettere la solidità patrimoniale della banca, con conseguenti ripercussioni sulla sostenibilità dell'operazione.
La risposta di Banco BPM
Il Ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha reagito con fermezza alle dichiarazioni di UniCredit, accusando il gruppo di Gae Aulenti di voler influenzare il voto degli azionisti nell'assemblea convocata per il 28 febbraio 2025. In un'intervista a Bloomberg Tv, Castagna ha affermato che "UniCredit sta esercitando una pressione indebita sul titolo di Banco Bpm a favore del proprio", annunciando inoltre possibili azioni legali contro tali dichiarazioni.
Castagna ha poi sottolineato che "l'Opa su Anima è strategica per Banco Bpm, con un rilancio del prezzo da 6,2 a 7 euro per azione già supportato da Poste Italiane e Fsi Sgr". La banca prevede "un aumento del 10% dell'utile per azione grazie a questa operazione e un incremento dei ricavi delle fabbriche di prodotto fino a 1,7 miliardi di euro entro il 2027".
Scontro frontale tra i due istituti
Nei giorni scorsi Castagna aveva anche lanciato un attacco diretto a UniCredit per la sua permanenza in Russia, mettendo in dubbio "la trasparenza dei dati forniti dalla banca" e sollevando interrogativi "sugli
utili generati nonostante la riduzione dell'esposizione al mercato russo". Infine, Castagna ha ribadito che "Banco Bpm è in grado di resistere alle avances di UniCredit grazie alla creazione di valore per i propri azionisti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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