All'Ambrosianeum (via delle Ore 3) è in corso la mostra fotografica «Metamorfosi» - ingresso libero fino al 23 - per celebrare memoria e rinascita di «Metamorfosi». Un progetto a cura della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori che prevede la trasformazione delle barche dei migranti approdate a Lampedusa in strumenti, presso il laboratorio-liuteria del carcere di Opera.
I fotografi Barbara Cardini, Leandro Ianniello e Margherita Lazzati hanno documentato questa storia di trasformazione di un legno destinato alla rottamazione che, con il lavoro di liutai e persone detenute, diventa musica e testimonianza di un dramma che vede il Mediterraneo non più come luogo d'incontro di culture ma come il più grande cimitero d'Europa. La sensibilità dei fotografi dunque rende onore a questa metamorfosi e lo «scatto» restituisce allo «scarto» bellezza e armonia. Suggestiva anche l'ambientazione grazie all'accogliente e variegato spazio espositivo nato a fine 1500 e oggi sede della Fondazione Ambrosianeum. «Siamo ben lieti di portare nel cuore di Milano la metamorfosi dei barconi di Lampedusa e la straordinaria testimonianza di un percorso artistico che mette al centro la vita. Per l'occasione possibile visitare un luogo solitamente chiuso al pubblico, il fienile, ovvero l'ultimo piano della Rotonda del Pellegrini, che ospiterà una sezione della mostra fotografica» commenta Fabio Pizzul, presidente di Fondazione Ambrosianeum. Iniziativa che ha richiamato l'attenzione anche della star Sting (nella foto). E ancora.
A ottobre il presidente Sergio Mattarella durante un incontro all'Ambrosianeum ha sensibilizzato verso la causa dei migranti, ricordando che «non sono i manufatti, gli edifici a comporre una città ma sono
le persone». Gli strumenti realizzati con il legno dei «barconi», con la loro articolata storia, meritano di essere ammirati anche perché riescono ad essere manufatti parlanti che aiutano le persone a coltivare l'umanità.
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