Roma - Il "limite della decenza" è stato superato nel comportamento "indifendibile" dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e la Chiesa italiana "non può ignorare l’emergenza morale". E' quanto afferma il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, rispondendo alle lettere dei lettori disorientati di fronte allo scandalo delle cosidette 'escort'.
Immunità morale A tutto c’è un limite e "quel limite di decenza", nelle vicende private di Berlusconi, "è stato superato". Secondo Famiglia cristiana, "non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del 'buon governo' per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un 'lodo', tanto meno chiedergli l'"immunità morale'". Il direttore del settimanele cattolico spiega che "la morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni". "Chi ha l'onore e l'onere di servire il Paese (senza servirsene), per di più con una larga maggioranza, quale mai si era vista nella storia della Repubblica - prosegue il settimanale dei paolini - è doveroso che si dedichi a questo importante compito senza ’distrazionì, che un capo di Governo non può permettersi".
Il Paese in crisi morale Secondo don Sciortino, "il Paese è alle prese con una delle più gravi crisi economiche (ma anche morali) che abbia mai affrontato, con moltissime famiglie sulla soglia della povertà, lavoratori senza più occupazione e giovani precari a vita, senza futuro e speranza". "Che esempio si dà alle giovani generazioni con comportamenti 'gaudenti e libertini', o se inculchiamo loro i valori del successo, dei soldi, del potere - continua Famiglia cristiana - traguardi da raggiungere a ogni costo, anche tramite scorciatoie e strade poco limpide?".
Appello alle regole Oggi, per Famiglia cristiana, il Paese più che di polveroni e distrazioni, necessita di maggiore sobrietà, coerenza e rispetto delle regole. E, soprattutto, chiarezza. "Non solo a parole, ma concretamente, con i fatti". "A poco servono imbarazzanti e deboli difese d'ufficio dei vari 'corifei', 'caudatari' o 'maschere salmodianti' (come li ha definiti qualcuno), che ci propinano a ogni ora ritornelli e moduli stantii, a difesa dell`indifendibile - continua don Sciortino - o nel tentativo 'autolesionista' di minimizzare tutto, spostando la mira su altri bersagli. Ancora peggio, poi, quando 'la pezza è più grande dello sbrego' come si dice, e si definisce il presidente del Consiglio 'l'utilizzatore finale' di un giro di prestazioni a pagamento (ammesso che sia vero), e si considerano le donne 'merce', di cui 'si potrebbe averne quantitativi gratis'. Naturalmente".
Emergenza morale La Chiesa, da parte sua, "non può abdicare alla sua missione e ignorare l'emergenza morale nella vita pubblica del Paese. Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia. I cristiani (come dismostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell'Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno 'disincantata'. Non si può far finta che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare".
Don Sciortino si augura che "quanto prima", da una "politica da camera da letto" si passi alla vera politica delle "camere del Parlamento", "restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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