Basta una penna e un taccuino per svelare i segreti della mafia

Torna in libreria il capolavoro di Gay Talese «Onora il padre» che la Bur ripubblica a quarant'anni esatti dalla sua uscita arricchito di un testo inedito con il quale l'autore spiega i «trucchi» del suo mestiere

Chissà se i responsabili della Bur (la Biblioteca universale Rizzoli) hanno pensato ai lettori di Saviano quando hanno deciso di ripubblicare «Onora il padre» di Gay Talese. Il libro, uscito esattamente quarant'anni fa, ottenne un successo sicuramente paragonabile a quello che «Gomorra» ha registrato nel nostro Paese (e non solo). Con il vantaggio di essere arrivato ben prima della «moda» della narrativa sulla mafia e all'apice di quel movimento che gli storici della letteratura hanno archiviato come new journalism. Pochi giorni fa, proprio sulle pagine del nostro giornale, Talese ricordava come lavorava (e come ancora lavora). E tutto fa pensare che quel nome (new journalism) poco si adatta al metodo usato dallo stesso scrittore americano e dai suoi colleghi Norman Mailer, Joan Didion, Hunter Thompson e naturalmente Truman Capote.
Talese usava (e usa ancora) un metodo affatto umanistico per scavare nel profondo della realtà. Semplicemente si arma di taccuino, penna e tanta pazienza. Poi le doti naturali devono essere una sana curiosità e un'attenta sensibilità. Tutte queste virtù hanno contribuito alla riuscita di «Onora il padre», pubblicato quarant'anni fa, che rivela i segreti meglio custoditi dall'Onorata Società americana. Il libro-inchiesta parte dal rapimento nel 1964 di Joseph Bonanno boss della mafia newyorkese. Il giovane Talese, all'epoca alle prime armi come cronista del «New York Times», si guadagna la fiducia del figlio del boss scomparso e riesce e divenire biografo «autorizzato» della Famiglia. Da quella posizione di osservatore privilegiato segue la lotta di potere che sconvolge gli equilibri della criminalità organizzata newyorkese e dà corpo a un racconto che non risparmia dettagli affatto drammatici pur mantenendo uno stile narrativo coinvolgente.
Vale la pena riprendere in mano questo libro non solo perché offre un fulgido esempio della letteratura giornalistica americana ma anche perché questa nuova edizione è arricchita di un nuovo capitolo nel quale Talese svela i segreti del suo mestiere e spiega come è riuscito a condurre la sua indagine giornalistica.

Se i lettori di Saviano si faranno tentare dalla nuova edizione di questa pietra miliare della letteratura americana il successo sarà garantito (e per la prima volta un libro tornerebbe a essere best-seller a venti lustri esatti dal suo primo enorme successo.

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