Il melanoma è un tumore che deriva dalla trasformazione cancerosa dei melanociti, ossia alcune cellule che formano la pelle. Si tratta di una neoplasia molto aggressiva a causa della rapidità con la quale riesce a diffondersi ad altri organi, se non individuata precocemente. Basti pensare che, secondo le stime dell'Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi cinque anni in Italia i decessi attribuiti alla malattia sono stati 4mila negli uomini e oltre 3mila nelle donne. Questi dati corrispondono ai tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100mila abitanti l'anno.
Si distinguono quattro tipologie di melanoma che possono originare sia su una zona cutanea integra, sia da nei preesistenti. Abbiamo dunque il melanoma:
- A diffusione superficiale: viene diagnosticato nel 70% dei casi
- Nodulare: è il più aggressivo poiché invade sin da subito i tessuti in profondità. Rappresenta il 5-10% delle diagnosi
- Lentigo maligna: è una forma superficiale
- Lentigginoso sacrale: è anch'esso un tipo superficiale.
I fattori di rischio del melanoma
Il melanoma si sviluppa in seguito ad un danno a carico del Dna presente nei melanociti provocato dall'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti della luce solare o delle lampade abbronzanti. Una particolare attenzione deve essere posta ai fattori di rischio che predispongono all'avvento della patologia. Fra questi figurano:
- Le scottature ripetute nel tempo
- La familiarità
- Gli occhi e la carnagione chiara
- L'età avanzata
- La presenza di lentiggini
- La radioterapia
- La presenza di più di cento nei
- Le malattie ereditarie della pelle
- Uno stato di immunosoppressione.
Come riconoscere il melanoma
In maniera frequente è necessario ispezionare la pelle perché solo così si possono individuare eventuali anomalie. A tal proposito vale la cosiddetta regola ABCDE:
- A come asimmetria: il melanoma ha una forma irregolare
- B come bordi: la neoplasia presenta bordi frastagliati e spesso sfocati
- C come colore: le sfumature del tumore variano dal blu, al marrone, al nero e al rosa
- D come dimensione: il melanoma quasi sempre supera i 6 millimetri di diametro
- E come evoluzione: il cancro nel tempo cambia forma, colore e dimensione.
Mai sottovalutare, poi, alcuni sintomi tra cui la formazione di croste, il dolore, il sanguinamento e il prurito. La diagnosi tardiva spesso comporta la metastatizzazione. Gli organi maggiormente interessati sono il cervello, i polmoni, le ossa, i surreni, l'intestino e il fegato.
I dieci consigli per prevenire il melanoma
La diagnosi precoce è la principale arma contro il melanoma, così come sono fondamentali le corrette strategie di
prevenzione. A tal proposito il dottor Franco Castelli, responsabile dell'unità operativa di dermatologia dell'Ospedale Koelliker, ha stilato una lista di dieci consigli:- Evitare le scottature solari in età giovanile e adolescenziale: i maggiori danni dei raggi UV si determinano nei primi 20-25 anni della nostra vita
- Iniziare a controllare i nei a partire dai 12 anni
- Benché nei bambini e negli adolescenti il melanoma sia rarissimo, è già possibile a questa età nei potenzialmente pericolosi
- Dal compimento dei 18-20 anni è opportuno fare una visita dermatologica almeno una volta l'anno
- Evitare i lettini e le lampade UV
- Abituarsi all'auto osservazione dei nei, considerando che il melanoma nel 30% dei casi insorge su un nevo preesistente, mentre il 70% delle neoplasie insorge ex-novo
- Ricordare che spesso, ma non sempre, i nei sospetti seguono la già citata regola dell' ABCDE
- Attenzione ai fattori di rischio: familiarità, aver avuto un melanoma, le scottature solari in età giovanile, l'elevato numero di nevi, il fototipo chiaro, l'uso di lampade UV, la terapia con farmaci immunosoppressori
- La mappatura dei nei è utile soprattutto nei soggetti con più di 40 nevi. L'esame clinico e dermatoscopico in epiluminescenza rivestono il ruolo più importante
- Nell'autoesame rammentare di controllare anche le mucose e soprattutto i nei di recente insorgenza o in rapido accrescimento.
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