"Rischi ridotti del 45%", le linee guida degli esperti per evitare l'insorgere di Alzheimer e demenze

Con una serie di accorgimenti, a partire dall'alimentazione fino ad arrivare alle abitudini quotidiane, si può prevenire l'insorgere di questo genere di patologie croniche

"Rischi ridotti del 45%", le linee guida degli esperti per evitare l'insorgere di Alzheimer e demenze
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Si tratta di patologie croniche molto diffuse, con milioni di pazienti in tutto il mondo, eppure le demenze, tra cui rientra l'Alzheimer, possono essere evitate seguendo una serie di accorgimenti.

Stando a una ricerca di recente pubblicata sul The Lancet, esiste una serie di 14 fattori di rischio correlati allo sviluppo di questo genere di malattie, per cui modificando determinate abitudini o prestando attenzione a certi segnali del nostro corpo, è possibile abbattere il rischio di svilupparle fino al 45%. Per la precisione si tratta di diabete, colesterolo, ipertensione, fumo, obesità, inquinamento atmosferico, traumi cranici, depressione, attività fisica, assunzione di alcol, anni di educazione-scolarità e attività cognitiva continua, prevenzione e trattamento della perdita di udito, trattamento della perdita della vista e interazione sociale.

Secondo la letteratura scientifica internazionale, a soffrire di demenza sono circa 55 milioni di pazienti al mondo, il 70% dei quali è affetto da morbo di Alzheimer. I numeri, spiegano gli specialisti, sono in costante crescita, tanto da aver di recente toccato quota 10 milioni di nuovi casi all'anno, una prospettiva che fa temere il triplicarsi dei pazienti entro il 2050: a essere più a rischio sono gli abitanti di Paesi con reddito medio-basso. Chiaramente un fattore che ha portato la statistica a crescere è l'invecchiamento della popolazione in tutto il globo, favorito anche dai progressi della medicina nel contrastare determinate patologie. Nonostante questi significativi passi in avanti, tuttavia, per demenze e Alzheimer non esistono ancora cure definitive, per cui è consigliabile seguire delle linee guida per contrastarne l'insorgere.

A tracciarle il dottor Gill Livingston, dello University College di Londra, e un team di scienziati della Lancet Commission on Dementia. I primi passi per prevenire la possibilità di restare vittime di demenza e Alzheimer sono da fare già negli anni dell'infanzia, fondamentali nello sviluppo cerebrale. L'istruzione e la scolarizzazione stimolano la curiosità e la voglia di imparare e ampliare gli orizzonti, condizioni essenziali per tenere attive anche nel tempo le connessioni cerebrali. Studiare e leggere regolarmente aiuta a prevenire il decadimento cognitivo.

In età adulta diventa importante prestare attenzione alla salute del corpo, seguendo stili di vita sani. Tra i consigli c'è quello di affrontare tempestivamente problemi di udito, dato che ciò può impedire che si verifichi l'isolamento sociale, una delle cause del declino cognitivo. Tra i fattori di rischio per la salute del nostro cervello, ma non solo, ci sono il fumo e l'alcol, che sarebbero da evitare. Attenzione anche a proteggersi dai traumi cranici, a causa dei quali possono verificarsi delle menomazioni anche a lungo termine; il consiglio è quello di utilizzare sempre dispositivi di sicurezza quando ci si trova in condizioni di rischio.

L'attività fisica è sempre consigliabile, dato che stimola anche il cervello e favorisce la neoplasticità, mentre per quanto concerne la salute del nostro cuore, ovviamente, è da evitare l'incremento ponderale e sono da tenere sotto controllo i livelli di pressione arteriosa e colesterolo "cattivo": l'insorgere di malattie cardiovascolari ha inevitabili conseguenze sul nostro cervello. Comprensibile, quindi, che anche il diabete mellito, di tipo 2, contribuisca anch'esso a provocare danni a livello cerebrale, per cui l'obiettivo è quello di evitare il suo insorgere. Altro nemico in grado di causare lo sviluppo di demenza e Alzheimer è la depressione, che va curata tempestivamente.

Le buone abitudini sono da tenere anche nella cosiddetta "terza età", durantre la quale si deve focalizzare l'attenzione sul benessere e la positività dell'ambiente in cui viviamo: da evitare in assoluto l'isolamento sociale, dato che mantenere relazioni continue aiuta a restare attivi. Oltre ciò, gli esperti consigliano di curare in modo tempestivo i problemi alla vista, tra i fattori principali del decadimento cognitivo, e di limitare l'esposizione all'inquinamento atmosferico: vivere in zone inquinate può incrementare il rischio di sviluppare demenze e Alzheimer del 40%.

"Lavorando insieme come società e individualmente, possiamo prevenire quasi la metà dei casi di demenza nel mondo", spiegano gli autori della ricerca, secondo i quali seguendo delle linee guida semplici i rischi si possono abbattere del 45%.

Per farlo è necessario promuovere tre punti, ovvero la ricerca, grazie a cui individuare i fattori di rischio e studiare delle contromisure efficaci, politiche sanitarie mirate globali e supporto ai caregiver, grazie ai quali si può migliorare la qualità di vita dei pazienti.

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