Salvarsi da un infarto tossendo? La pericolosa tecnica fake diventata virale

Quella che sta ultimamente girando sui social non è altro che una notizia falsa. Cercare di salvarsi da un infarto tossendo potrebbe addirittura essere più pericoloso. Ecco perché

Salvarsi da un infarto tossendo? La pericolosa tecnica fake diventata virale
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L'infarto è un attacco cardiaco acuto che insorge quando il flusso sanguigno viene bloccato e il cuore non è più correttamente irrorato dal sangue. In Italia (e in Occidente) si tratta di un evento purtroppo comune. Si stima che nel nostro Paese muoiono più di 230mila persone all'anno per ischemie, infarti e altre patologie cardiache.

Dal momento che si tratta di un fenomeno conosciuto, e molti ne sono comprensibilmente spaventanti, capita che in giro per il web si trovino varie indicazioni su come comportarsi in caso di attacco di cuore. Peccato che, a volte, questi consigli si rivelino essere delle vere e proprie bufale, con esiti anche dannosi. È il caso dell'ultimo consiglio che sta facendo il giro dei social. In rete viene infatti suggerito, in caso di infarto, di tossire in modo energico e ritmico fino all'arrivo dei soccorsi. Questo perché, secondo chi diffonde questa teoria, permetterebbe di autosomministrarsi una sorta di massaggio cardiaco.

Questa tecnica funziona? Tossire può forse aiutare a restare coscienti, ma per il resto non porta particolari benefici. Anzi. Rischia di essere addirittura dannoso. Il cuore, infatti, è un muscolo. Come ogni muscolo, in caso di situazione di sforzo o di sofferenza, dovrebbe essere lasciato a riposo. Per alcuni, tuttavia, la tosse indotta viene considerata alla stregua di una manovra salvavita.

A lanciare l'allarme è il professor David C. Gaze, docente di Patologia Chimica dell'università di Westminster. In un interessante articolo pubblicato sul portale online The Conversation, Gaze spiega le ragioni per cui tossire durante un infarto può essere rischioso. La tecnica della tosse arriva dai lontani anni '70, e veniva chiamata RCP con tosse. Tossire con forza aiuta a mantenere momentaneamente il flusso sanguigno e la coscienza in caso di ritmo cardiaco irregolare anomalo, ma non è una manovra da utilizzare fuori dalle mura ospedaliere. Si tratta di una tecnica da fare insieme al medico, che non va comunque applicata in caso di infarti. Cardiologi e medici d'urgenza non considerano la RCP con tosse una procedura da applicare in caso di emergenza.

Ad oggi, precisano gli esperti, non esistono sufficienti prove a supporto dell'efficacia o della sicurezza di questa tecnica al di fuori dell'ambiente controllato di un ospedale. Inoltre, come ribadito anche dall'Associazione Pavia nel Cuore, tossire energicamente potrebbe addirittura compromettere il cuore in un momento in cui dovrebbe invece stare a riposo. "Tossire vigorosamente è uno sforzo che richiede energia, quindi il nostro cuore (che è un po’ come il nostro motore) è chiamato ad un lavoro maggiore, ha bisogno di ancora più sangue (ed ossigeno) rispetto al normale, che però non può avere, perché l’arteria che dovrebbe fornirglielo è chiusa o ristretta. Risultato? Il cuore soffre ancora di più, rischiando di peggiorare la situazione", spiegano.

In caso di sospetto infarto, dunque, la cosa migliore da fare è chiamare immediatamente i soccorsi,

e non recarsi mai in ospedale da soli. Nel caso fossimo noi ad assistere a un attacco di cuore, dopo aver contattato il 118 si può procedere, all'occorrenza, con la rianimazione cardio-polmonare in attesa dell'ambulanza.

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