In molti si domandano quale sia la chiave per vivere più a lungo e in salute, e la risposta potrebbe risiedere in tre "ingredienti" speciali individuati da medici ed esperti del settore. Secondo alcuni studiosi, ci sarebbero tre fondamentali alla base della longevità, e vanno ricercati in uno stile di vita sano, in un ambiente stimolante e nella riserva affettiva, un nuovo fattore. Ma vediamoli meglio.
Questi tre punti sono stati indicati in uno studio italiano pubblicato sul The Journals of Gerontology. La ricerca è stata portata avanti dalla Fondazione Golgi Cenci e dalla Fondazione Serpero, i cui esperti hanno esaminato i dati ricavati da una piccola cittadina nel Milanese, vale a dire Abbiategrasso. Dallo studio è emerso che l'essere umano possiede piena capacità di adattarsi all'invecchiamento. Ben 38% degli ultraottantenni esaminati nella ricerca, infatti, ha dimostrato una discreta resilienza al processo, e non solo.
"Le persone che invecchiano bene non sono state risparmiate dagli eventi stressanti nel corso della vita, ma sono state capaci di adattarsi al cambiamento dell'età perché più 'dotate' di riserva cognitiva e affettiva, e capaci di mantenere anche in questa età uno stile di vita attivo, nonostante gli eventi stressanti", ha dichiarato il geriatra Antonio Guaita, direttore della Fondazione Golci Cenci. Le sfide della vita, in sostanza, vanno affrontate e gestite, non evitate, perché nel primo caso si riesce ad acquisire la resilienza necessaria.
Per mantenersi in salute in vecchiaia e vivere a lungo, il primo degli ingredienti richiesti è uno stile di vita sano. Questo può essere mantenuto con una corretta alimentazione e una quotidiana attività fisica che vada a combattere la sedentarietà. Si tratta di fattori che influiscono sul processo di invecchiamento, mantenendo la persona in salute. Si pensi, ad esempio, quanto l'attività fisica sia in grado di influire sia sul benessere delle nostre ossa che sul sistema cardio-circolatorio. A ciò dovrebbe anche accompagnasi una valida riserva cognitiva, fatta di costanti stimoli per la mente, che deve essere allenata fin dalla tenera età. Infine, come terzo punto, abbiamo la riserva affettiva, considerata un fattore protettivo. Stiamo parlando della capacità di sapersi adattare alle difficoltà e di creare legami sinceri e duraturi.
Per arrivare alla conclusione dello studio, i ricercatori hanno studiato i dati di un gruppo composto da 404 anziani dagli 84 agli 87 anni nell'arco temporale febbraio 2022 e gennaio 2023. Il risultato è stato che il 38% dei soggetti, ossia 153 persone, risultava "resiliente". I resilienti presentavano proprio le caratteristiche sopra citate, quei tre ingredienti riportati nello studio, vale a dire stile di vita sano e attuale, riserva cognitiva e riserva affettiva. "La riserva cognitiva e lo stile di vita attuale sono da tempo riconosciuti come fattori importanti per il buon esito della salute degli anziani.
Tuttavia, è sorprendente che anche la riserva affettiva abbia mostrato un effetto comparabile, considerato che è stata oggetto di molti meno studi", ha osservato la dottoressa Elena Rolandi, neuropsicologa alla Fondazione Golgi Cenci e autrice del lavoro, come riportato dal Corriere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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