Tumore al colon-retto, quali sono i sintomi iniziali: ecco come avviene la diagnosi

Preoccupano i casi sempre più in aumento nel nostro Paese. Questa malattia continua a fate molta paura: ecco i sintomi con cui esordisce

Tumore al colon-retto, quali sono i sintomi iniziali: ecco come avviene la diagnosi
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Il tumore del colon-retto è una patologia che fa ancora molta paura, con il suo numero di vittime ogni anno (24.200 decessi legati alla malattia nel 2022, secondo l'Istituto nazionale tumori Pascale). Attualmente è uno dei mali che più colpisce il mondo occidentale, e viene collocato al terzo posto per incidenza, dopo cancro al seno e cancro ai polmoni. Nel nostro Paese vengono diagnosticati 43.700 nuovi casi all'anno, con una maggiore prevalenza negli uomini.

Numeri che spaventano, dunque, ma è necessario anche considerare che ad oggi, grazie alle tecniche di screening sempre più accurate, è possibile individuare il tumore a uno stadio veramente iniziale, così da intervenire tempestivamente con la terapia. Ci sono delle vere e proprie campagne di sensibilizzazione rivolte ai soggetti più a rischio: persone fra i 60 e i 75 anni, oppure coloro che hanno una storia di familiarità alle spalle.

Ma quali sono i primi segnali a cui stare attenti? Fermo restando che è sempre il medico a fare la diagnosi, e che alcuni fra questi sintomi potrebbero essere spia di altri problemi e non di un cancro al colon, ci sono dei segnali che dovrebbero comunque spingere a rivolgersi a uno specialista per sottoporsi a un controllo. Nel caso del tumore al colon-retto dovrebbero impensierire la presenza di sangue nelle feci, una perdita di peso involontaria e una forma di anemia, motivata dalla carenza di sangue. In presenza di questi sintomi sarebbe bene recarsi dal medico.

Purtroppo non si hanno molti altri sintomi evidenti, perché stiamo parlando di una malattia molto insidiosa, che tende a manifestarsi tardi. Può capitare che cambino le abitudini evacuative, ad esempio. In linea di massima, raggiunta una certa età, è consigliabile sottoporsi ai test di screening, che consistono nella ricerca del sangue occulto nelle feci. Oltre al test della ricerca del sangue occulto fecale, si può procedere anche con il test per la ricerca del marcatore tumorale carcino-embrionario (CEA). Con la diagnosi precoce, il tasso di mortalità per questo tumore si è abbassato del 10%.

Un altro metodo importante che viene utilizzato per fare diagnosi è quello della colonscopia. Questo esame strumentale consiste nell'esplorare il retto e il colon mediante endoscopio alla ricerca di eventuali formazioni e anomalie, come diverticoli, malattie infiammatorie, polipi o lesioni maligne.

Lo strumento consente anche di prelevare campioni di tessuto mediante biopsia e di esaminarli in laboratorio.

Ci sono poi dei casi in cui il medico decide di procedere anche con una tac, o una risonanza magnetica, utili per stabilire l'estensione del tumore e individuare eventuali metastasi.

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