Berlusconi: "A settembre riforma penale al via"

Il premier traccia un bilancio dei primi 14 mesi di governo e indica gli obiettivi prioritari per l’esecutivo: "Porteremo a termine la riforma del processo penale". Tra le priorità di Palazzo Chigi anche il Sud e le infrastrutture. Sulla Rai: "Anche il Pd dovrebbe volerla equilibrata"

Berlusconi: "A settembre riforma penale al via"

Roma - "Con la ripresa dell’attività politica a settembre porteremo a termine la riforma del processo penale". Nel corso di un’intervista telefonica con il GR1, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi detta l'agenda governativa che, a partire da settembre, dovrà mettere mano a numerose riforme dando comunque la priorità al sud e alle infrastrutture.

Le priorità del governo "Sono stati 14 mesi con risultati concretissimi di cui siamo veramente orgogliosi". Per quanto riguarda la ripresa, Berlusconi fa sapere che il governo continuerà con la realizzazione delle case ai trentamila sfollati de L’Aquila. Quindi "apriremo molti cantieri per le opere pubbliche sia a Nord che al Sud, aumenteremo la difesa dei cittadini contro la criminalità singola e organizzata anche con l’ utilizzo delle forze armate, metteremo a punto il piano per il Sud che chiede maggiori infrastrutture, fiscalità di vantaggio, misure per il turismo". Ma tra le riforme che il premier ha a cuore c'è sicuramente la riforma del processo penale: "La porteremo a termine al ritorne dalle vacanze".

Crisi e ripresa "Davvero io non lo so e nessuno lo sa" quanto tempo ci vorrà per uscire dalla crisi, "ma quello che so per certo è che dobbiamo riprendere le nostre abitudini di vita e di consumo al più presto possibile". Secondo Berlusconi, "dagli ultimi segnali arrivati dalle istituzioni internazionali il nostro paese sembra essere quello che reagisce meglio in europa e questo mi da ulteriore fiducia".

Il nodo Rai Sulla Rai il premier fa sapere di aver "avuto modo di dire quello che pensano la maggioranza degli italiani e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica che è pagata con i soldi di tutti sia l’unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo". "La sinistra - ha aggiunto il presidente del Consiglio - che è stata al governo dovrebbe apprezzare che questo governo dica che la Rai non deve attaccare nessuno, nè il governo, nè tantomeno l’opposizione". Per il Cavaliere, infatti, "la Rai deve fare ciò che deve fare e cioè una televisione di servizio pubblico: prima di tutto deve informare, poi formare e soltanto come terzo obiettivo divertire".

Gli attacchi di Repubblica Berlusconi torna, quindi, ad attaccare il quotidiano La Repubblica definendo il suo lavoro "giornalismo deviato". "Repubblica parla anche di servizi segreti deviati, ma a me pare che di deviato qui ci sia solo certo giornalismo", ha detto Berlusconi, riferendosi agli articoli del quotidiano delle ultime settimane.

Il giornale romano guidato da Ezio Mauro è una delle voci più critiche del mondo dell’informazione italiana nei confronti del presidente del Consiglio e del governo e a maggio ha pubblicato una dichiarazione in cui la seconda moglie di Berlusconi chiede il divorzio e accusa il marito di frequentare minorenni.

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