Roma - Prima un incontro fugace alla Camera, poi il faccia a faccia (presente Roberto Calderoli) a palazzo Grazioli. A una manciata di giorni dal responso dei ballottaggi Silvio Berlusconi e Umberto Bossi si vedono, a lungo, nella residenza privata romana del premier. C’è il voto, appunto, e le prossime mosse da mettere a punto con la consapevolezza che la partita è molto difficile. Chi ha visto oggi il Cavaliere lo descrive "nervoso e molto preoccupato". Ma il Cav ostenta comunque ottimismo. Non vede crepe nella maggioranza il presidente del Consiglio: il voto di oggi alla Camera sulla fiducia al dl omnibus" è la conferma che c’è una maggioranza con la quale si può lavorare e attuare quel piano importante di riforme". E di questo si parlerà all’ufficio di presidenza del Pdl di domani che si riunirà "per prendere atto che c’è questa maggioranza e per confermare il programma di governo per i prossimi due anni".
L'Agcom vuole zittire il Cav Il Cavaliere va all'attacco della sentenza dell'Agcom. Ogni mia parola costa 800 mila euro di multa... Siamo all’assurdo. Mi impediscono di parlare. Silvio Berlusconi, incontrando alcuni parlamentari in aula, critica la posizione assunta dall’Agcom che ieri ha multato il Tg1 e le reti Mediaset per le interviste rilasciate dal premier alcuni giorni fa. Non posso più dire nulla - ha detto il premier secondo quanto riferisce all’Agi chi gli ha parlato -, è una cosa assurda. Il presidente del consiglio in aula è stato avvicinato da alcuni deputati campani del Pdl che hanno chiesto a Berlusconi di ritornare a Napoli prima dei ballottaggi di domenica. "È la conferma che c’è una maggioranza", ha dichiarato il premier. Una maggioranza "con la quale -prosegue il premier- si può lavorare e attuare quel piano importante di riforme che finora, dati i contrasti e i veti dentro la maggioranza, non avevamo potuto realizzare". Di questo si parlerà all’ufficio di presidenza del Pdl di domani che si riunirà «per prendere atto che c’è questa maggioranza e per confermare il programma di governo per i prossimi due anni".
Il centrodestra verso i ballottaggi "Non vogliamo certamente immaginare un’Italia governata da una sinistra - spiega il Cav - e condizionata dalla sinistra estrema con gli estremisti, i cattocomunisti, i giustizialisti e i verdi, soprattutto in un momento delicato per l’economia come quello che stiamo vivendo". "I ballottaggi del 29 e 30 sono una nuova sfida - ha aggiunto Berlusconi - noi possiamo, anzi, dobbiamo vincere: abbiamo gli uomini giusti e le idee giuste, possiamo farcela grazie al sostegno dei moderati". Il leader della Lega Umberto Bossi è anche pronto a tornare sul palco per un comizio con la Moratti: "Se me lo chiede, sì". Nulla da rivelare, invece, sulla sorpresa annunciata dal ministro Calderoli: "Non lo so, io non sono Calderoli". E se il Senatur è pronto a fare campagna con Letizia Moratti, per il premier non dovrebbero esserci comizi. Solo video messaggi tv e su Youtube. L'ospitata di domani a Porta a Porta potrebbe essere l’ultima uscita pubblica elettorale. Sebbene, secondo fonti parlamentari della maggioranza, il premier (che tornerà venerdì dal G8 di Deauville) potrebbe riservare qualche sorpresa all’ultimo momento. Si vocifera di un blitz a Napoli, venerdì sera, per tirare la volata finale al candidato sindaco Gianni Lettieri.
Decentramento dei ministeri in stand by Remare tutti compatti nella stessa direzione in vista dei ballottaggi per riuscire a ribaltare la situazione soprattutto a Milano. Non è questo il momento di dividersi o di acuire posizioni diverse su temi che rischiano di danneggiare la tenuta della maggioranza e dello stesso Governo. Per questo, Berlusconi e Bossi avrebbero convenuto sulla necessità di "accantonare" la questione del decentramento dei ministeri, proposta lanciata dalla Lega e che ha causato molti malumori nel Pdl. Secondo quanto si apprende da fonti presenti all’incontro a palazzo Grazioli, sarebbe questa la decisione assunta dai vertici Pdl e Lega. Dunque, lo spostamento di alcuni ministeri al nord sarebbe per il momento "congelato", ipotesi messa in stand by, con l’intenzione - viene spiegato dalle stesse fonti - di studiare modi e strumenti in un secondo momento per valorizzare e dare più importanza ai territori.
Il futuro del Pdl "A Milano la Moratti può e deve vincere - spiega Berlusconi - alla vigilia del grande evento dell’Expo non possiamo consegnare la città alla sinistra radicale, dobbiamo spiegare che un sindaco della sinistra estrema è incompatibile con l’Expo ed è dannoso per i milanesi, perchè con la sua amministrazione aumenterebbero le tasse, ci sarebbe meno sicurezza, più immigrati e più baracche in giro per gli zingari". Alla domanda "Berlusconi è finito", la Moratti dice sicura: "No. Credo stia lavorando per un nuovo partito".
È un passaggio dell’intervista realizzata dal settimanale Oggi al sindaco uscente Letizia Moratti, in ballottaggio per la carica di primo cittadino di Milano, con il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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