Biblioteca europea, il sogno di Padoa Schioppa

Nato negli anni Novanta, grazie al Pnrr il progetto è in fase di realizzazione

Biblioteca europea, il sogno di Padoa Schioppa
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Sono andati avanti fino a due gironi fa a ritmo sostenuto i cantieri della Biblioteca europea di Informazione e Cultura a Porta Vittoria, nell'area compresa tra viale Molise, via Cervignano, la fermata Dateo (M4), via Monte Ortigara. La struttura a due piramidi tronche, alte 6 piani, dovrebbero essere ultimata entro l'autunno, poi si passerà agli impianti e agli interni per poter completare l'opera entro il giugno 2026 (deadline per i progetti del Pnrr).

Mission della Beic «riunire in sé, mediante una coerente programmazione delle sue scelte culturali e organizzative, i caratteri di una grande biblioteca di pubblica lettura con quelli di una biblioteca di ricerca di livello europeo». L'idea affonda le sue radici nei lontani anni Novanta con Antonio Padoa Schioppa (nella foto): il progetto prende corpo con la nascita della Fondazione Beic (2004) grazie a un accordo di programma tra Mibac, Comune, Regione, Università Statale, e Politecnico, presieduta dallo stesso Padoa Schioppa fino al 2017 poi dall'ex prefetto di Milano Francesco Tronca.

Il piano regolatore del 2001 identifica la sede nella zona di Porta Vittoria, in quell'anno l'area viene acquistata dall'immobiliarista Luigi Zunino. Il Comune lancia la gara internazionale che si aggiudica lo Studio Bolles+Wilson con un progetto faraonico sull'area di 20mila metri quadrati, per 5 piani e 3 interrati. Il costo del progetto sale a circa 500 milioni di euro, di cui 227 per l'edificio e altrettanti per farlo partire. Anche se viene approvato dal consiglio dei lavori pubblici nel 2009, non saà mai completamente finanziato. Nel 2012 a fronte del costo faraonico, viene formulata una proposta alternativa per far calare i costi, nel frattempo viene inaugurata nel 2012 la Beic digitale che raccoglie 32mila documenti digitali, 90mila regsitrazioni bibliografiche, mille siti web collegai per 4.200 autori. Nello stesso anno grazie all'annuncio dei fondi PNRR viene siglato un nuovo accordo con l'obiettivo di trovare una sede alla biblioteca, tra Mibac Comune e Fondazione.

Nel 2022 quindi viene bandita una nuova gara internazionale, che come noto viene vinta da Onsitestudio e Baukuh per la parte architettonica, Yellow office per quella paesaggistica e Sce Project per le strutture. Ed è proprio qui che si concentra l'attenzione dei magistrati: sull'aggiudicaizone della gara.

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