Roma - Sul testamento biologico è ripreso il duello al Senato, con le votazioni sui 900 emendamenti al ddl. Una battaglia che, a conti fatti, appare dall'esito scontato, visti i numeri di maggioranza e opposizione. Palazzo Madama ha bocciato tutti gli emendamenti soppressivi del comma 6 dell’art.3 sulla nutrizione e idratazione artificiale. Il Senato conferma dunque il "no" alla possibilità che il malato possa chiedere anticipatamente la sospensione dei trattamenti nel caso si trovi un giorno in una condizione estrema di fine vita. Prima delle votazioni un appello era stato lanciato dalla vicepresidente del Senato Emma Bonino. La senatrice radicale si era appellata a "credenti e non credenti" al fine di non far passare il comma della legge che nega a chi ha perso capacità di intendere di potersi esprimere nelle "Dichiarazioni anticipate di trattamento in merito alla nutrizione artificiale". Un appello in tal senso era arrivato anche dal senatore Pd Gerardo D’Ambrosio. Al contrario la teodem del Pd Emanuela Baio Dossi ha votato per la non soppressione del comma.
L’opposizione: totale chiusura I senatori dell'opposizione lamentano un atteggiamento di "totale chiusura" da parte della maggioranza sul ddl per il testamento biologico, dove dovrebbe prevalere, secondo le dichiarazioni di tutti, la libertà di coscienza senza vincoli di partito. La delusione per la mancanza di dialogo viene sia dal presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, sia dal capogruppo dell’Idv, Felice Belisario, dopo la bocciatura di alcuni emendamenti, considerati dalla Finocchiaro "emendamenti-ponte" per trovare una mediazione sul punto più caldo della legge: l’obbligo di nutrizione e idratazione forzata, concepito dalla maggioranza, perché considerato sostegno vitale e non terapia.
Franceschini: nel Pd prevale il no "La posizione del Pd - spiega il segretario dario Franceschini - è molto chiara: abbiamo presentato emendamenti migliorativi, abbiamo contestato altre parti. Domani ci sarà il voto finale sul testo complessivo e il Pd ha una posizione largamente prevalente, che è no, condivisa da laici e cattolici, ma rispetta la libertà di coscienza di quei senatori che non se la sentono di votare un giudizio negativo".
La Finocchiaro: nessun approfondimento "Quel che è allarmante - osserva Anna Finocchiaro conversando con i cronisti - è questa chiusura ad ogni possibilità di approfondimento e discussione. C’è la cancellazione di ogni spazio della libertà di autodeterminazione dei soggetti in ordine all’ultima fase della vita, proprio quella che dovrebbe appartenere a una scelta così personale e così intima da non entrare in discussione". A questo punto "non mi aspetto più niente" sottolinea la capogruppo del Pd, che nell’atteggiamento del Pdl vede anche "la contingenza politica molto particolare" che riguarda la nascita del nuovo partito a fine settimana.
Gasparri: momento decisivo Il voto con cui il Senato ha bocciato l’emendamento Finocchiaro che prevedeva eccezioni al principio che riconosce idratazione e nutrizione come sostegno vitale "è stato un passaggio fondamentale" nel dibattito sul testamento biologico: è il commento fatto dal presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, dopo il voto segreto, chiesto dalla maggioranza, con cui l’aula ha bocciato l’emendamento che reca come prima firma quella della presidente dei senatori del Pd. "Il voto di oggi è stato coerente con quella mozione e in piena sintonia con l’articolo 2 della Costituzione. È stato perciò un passaggio fondamentale il voto su questo punto. Esso è stato un momento di ulteriore chiarezza. Perché la questione non si può ridurre a un contrasto fra laici e cattolici".
Ferrero: norma inumana "Il testo di legge prevede trattamenti inumani come l’alimentazione forzata. Si tratta di una scelta incivile e inumana, che tradisce il carattere laico della nostra Repubblica, di una norma integralista scritta sotto dettatura del Vaticano". Lo afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc. "Una norma - conclude - contro cui ci batteremo, in nome del rispetto della Costituzione, in ogni modo, fino alla disobbedienza civile".
Fioroni: libertà di coscienza "C’e la libertà di coscienza che consente a tutti di comportarsi in modo libero e non deve essere né tollerata né tollerabile. Patti o altre cose non c’entrano nulla". Beppe Fioroni compare al Senato mentre si è nel vivo dello scontro. "Non organizzo nessuno ma mi hanno solo raccontato quello che sta succedendo".
Fini: nessuno partito può dire come si deve fare "Sulle questioni eticamente sensibili nessun partito può dire: si fa così". Il presidente della Camera Gianfranco Fini, in un incontro con la Stampa Estera, è intervenuto sulle posizioni che dovrà assumere il nuovo partito sulle diverse questioni.
"Un partito plurale - ha detto Fini - deve avere una griglia di valori condivisi, altrimenti diventa una torre di Babele, ma deve aver ben chiaro quali sono gli ambiti della politica e quali non possono essere ricondotti al dibattito politico. Sulle questioni sensibili nessun partito può dire come la si deve pensare".
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