Blitz in moschea e soldati armati in tutta la città

Mentre i soldati tornano a presidiare in armi gli obiettivi a rischio spezzini, si torna a parlare di presenze legate al terrorismo islamico nella Val di Magra e nella provincia spezzina. Si è infatti appena chiusa un'operazione coordinata dal ministero degli Interni che ha visto all'opera anche la Digos ed il reparto operativo del Carabinieri a caccia di «cellule estremistiche operative». Sono scattati così, nello spezzino, diversi controlli nelle case di persone sospettate di aver legami, anche indiretti, con realtà estremistiche o organizzazioni internazionali di matrice islamica.
Cinque abitazioni perquisite con una decina di stranieri, la gran parte nord africani, identificati, poi alcuni cd e delle riviste acquisite perché ritenute interessanti al fine dell'indagine, e controlli incrociati nell'ambito di un'inchiesta che è iniziata nel 2001, sino alla «scoperta» di un appartamento con una stanza adibita a piccola moschea privata. A carico delle persone controllate non è emerso comunque alcun elemento tale da ipotizzare reati.

Si tratta di cittadini stranieri che risiedono regolarmente in provincia e che sono «conosciuti» per attività politica religiosa, alcuni dei quali legati al centro di preghiera di Albiano Magra, già interessato da un'altra inchiesta che portò a diverse denunce. Un'indagine su attività di proselitismo, raccolta di fondi per i familiari delle vittime della «Guerra santa» e in qualche caso di reclutamento di aspiranti «soldati di Allah».

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