Fuoco amico. A novantuno anni suonati Giorgio Bocca continua a stupire. Di solito se la prende con Berlusconi e i berlusconiani, ma questa volta spariglia e si mette a bastonare la sinistra. Primo bersaglio: il salmodiante Michele Santoro, vate della sinistra catodica. "Non mi piace per niente, è uno che usa la politica per fare gli affari suoi". Ripetiamo: Giorgio Bocca colpisce e affonda l'ex conduttore di Annozero. Con la pistola ancora fumante Bocca passa al secondo bersaglio. Udite udite: Marco Travaglio, vicedirettore del Fatto quotidiano e alfiere dell'antiberlusconismo tout court, quello sempre verde, che va bene in ogni stagione e che anche se parli dell'ultimo ritovato di itticoltura, comunque una stoccata al Cav la devi infilare. "Fa dei pessimi giornali" sentenzia lapidario il decano del giornalismo sinistrorso. E i libri? - lo incalza a un Giorno da pecora Claudio Sabelli Fioretti. "Non li leggo". Una bocciatura netta senza esami di riparazione a settembre. Ma la stroncatura continua: "Renzi? Non mi piace per niente, è un toscanino rompiscatole". E Bersani? "Un brav'uomo".
Che non è una bocciatura ma neppure una laurea a grande statista, piuttosto un sei un po' striminzito e molto perfido. Ma insomma chi piace a Giorgio Bocca? "Di Pietro, l'ho sempre ammirato". De gustibus non disputandum est.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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