Bologna - Una ragazza
pachistana di 16 anni ha tentato il suicidio bevendo acido muriatico per non subire le
nozze combinate dal padre e dal fratello con un connazionale che lei non voleva. La
ragazza è oggi ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Sant’Orsola di Bologna ma ha
superato la fase acuta dopo aver trascorso una decina di giorni nel reparto di
Rianimazione. Sarebbe assistita solo dalla madre, poiché il Tribunale dei minori ha
allontanato padre e fratello con un provvedimento d’urgenza.
Si è reso necessario un intervento di tracheotomia a
causa delle lesioni provocate dall’acido. Quando le sue condizioni sono migliorate, la
minorenne è stata trasferita in Pediatria.
Fortunatamente, informa il Policlinico, ora la 16enne si è ripresa ed è fuori pericolo di
vita.
Carfagna: ogni donna trovi coraggio per denunciare "Quella della sedicenne pakistana di Bologna istigata al suicidio
dalla decisione della famiglia di imporle nozze combinate è una nuova, triste storia di
mancata integrazione. Una storia che poteva essere risolta molto prima, rivolgendosi alla
Polizia e sporgendo denuncia". Così ha commentato il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, aggiungendo che
"le nostre leggi garantiscono pari diritti alle donne ed agli uomini: imporre il
matrimonio ad una figlia è un reato grave, punito duramente. Ogni donna
deve trovare il coraggio di denunciare tentativi di sopraffazione e violenza, senza timore,
sicura che lo Stato è dalla parte delle vittime. In Italia ci sono leggi, come quella contro
lo stalking, che consentono di liberarsi delle persecuzioni, comprese quelle della
famiglia di origine e dai matrimoni combinati.
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