Roma - Sulla graticola da settimane il ministro Bondi non ne può più. "Un ulteriore rinvio della mozione di sfiducia che mi riguarda sarebbe intollerabile. C’è un limite anche a giocare con la dignità delle persone per squallide ragioni di interesse politico". Così il responsabile della Cultura dice no all’ipotesi del rinvio della mozione di sfiducia nei suoi confronti a causa delle assenze per un concomitante Consiglio d’Europa.
Nessun rinvio È stato anticipato a domani pomeriggio il voto, nell’aula della Camera, sulle due mozioni di sfiducia nei confronti del ministro per i Beni culturali. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio su richiesta del Pdl. La seduta avrà inizio alle 16 con le dichiarazioni di voto. "Informo l’opposizione che ci accusa di tatticismi - dice ai giornalisti il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto al termine dela riunione che ha visto il Pdl puntare i piedi per opporsi al rinvio del voto su Bondi - che non abbiamo presentato noi la mozione di sfiducia nei confronti di Bondi, ma l’hanno presentata loro. Avendola presentata - spiega Cicchitto - va discussa e votata. Quindi se l’Udc aveva questa grande preoccupazione dei tempi sulla discussione in Europa poteva evitare di presentare questa mozione così viveva più tranquilla".
Il Pd: rinvio giusto Il partito democratico voleva il rinvio della discussione e del voto. Dario Franceschini, presidente del gruppo Pd alla Camera, ha spiegato che "il rinvio èera stato chiesto perchè c’è la concomitanza con il Consiglio d’Europa, mi sembra ragionevole, lo sosterremo. Del resto, loro hanno voluto rinviare per due mesi, ora non mi sembra che due o tre giorni in più possano cambiare la situazione".
Lega d'accordo Il Carroccio concorda con la richiesta di un rinvio del voto sulle mozioni di sfiducia. "Si tratta di un fatto tecnico - spiega il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni -: il Consiglio d’Europa è convocato proprio in questi giorni su argomenti che interessano il paese e su cui i nostri parlamentari hanno un mandato preciso. Non possiamo cambiare la convocazione del Consiglio d’Europa nè tanto meno richiamare indietro i nostri deputati, altrimenti avremo meno voti in sede Consiglio d’Europa.
Di qui la necessità tecnica di uno slittamento di qualche giorno per la questione Bondi". Sull’esito del voto sul ministro, Reguzzoni si dice ottimista: "I numeri in parlamento il governo li ha sempre avuti: il 14 dicembre e nelle 20-30 occasioni successive. Per questo non siamo affatto preoccupati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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