Bondi pronto a restare alla guida di Parmalat

Bondi pronto a restare alla guida di Parmalat

da Milano

Il commissario straordinario di Parmalat, Enrico Bondi, è «disponibile» a restare al timone di Collecchio. «Ho deciso di rendermi disponibile per l’inclusione del mio nome in una lista di membri candidati al consiglio da presentare agli azionisti - spiega in una nota Bondi - il mio obiettivo, sulla base di un mandato chiaro e forte, è condurre Parmalat verso la prossima fase dello sviluppo, creando valore per gli azionisti attraverso il consolidamento del gruppo come punto di aggregazione italiano nell’industria multinazionale alimentare, con le caratteristiche e la dimensione adatte al ruolo di un importante attore globale nel comparto». «Quando Parmalat è ritornata sul listino ho espresso la mia ferma convinzione che la forza del marchio, la qualità e la determinazione delle persone del gruppo, il consolidato know-how industriale, la migliore governance societaria e la ritrovata solidità finanziaria fanno sì che Parmalat non sia solo degna, ma anche capace di svilupparsi in maniera indipendente per realizzare in pieno il suo potenziale industriale e finanziario», afferma ancora il risanatore. «Il ritorno di Parmalat in Borsa - scrive il commissario straordinario - è stato il culmine di un progetto di 22 mesi per restituire al mercato la possibilità, in tempi adeguati, di trarre pieno beneficio dalle indubbie capacità del gruppo di recuperare e creare valore. Il relisting è stato il primo passo lungo questa strada, ma resta ancora molto da fare. Il valore che la forte continuità nella leadership porterebbe a Parmalat in questo momento mi è stato sottolineato nei contatti avuti nelle ultime settimane con i rappresentanti di parte dei maggiori investitori». Da parte sua Mario Resca, amministratore delegato di McDonald’s Italia, che secondo indiscrezioni starebbe valutando la preparazione di un’offerta per Parmalat su incarico di gruppi industriali e fondi di private equity, sul dossier Collecchio dice «che non è facilissimo a causa della frammentazione geografica e dei marchi» e che «Bondi rappresenti una garanzia: ha fatto un’ottimo lavoro».


Infine Citigroup, sulla propria quota del 3,443% in Parmalat, comunica che non sono «ancora stati determinati i dettagli e la tempistica di un’eventuale vendita delle azioni». Ieri, in Borsa, Parmalat ha guadagnato il 3,34% a 2,38 euro.

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