
Torna Book Pride, Fiera dell'editoria indipendente che da oggi al 23 marzo animerà il Superstudio Maxi (Via Moncucco 35) e torna per «Danzare sull'orlo del mondo». La kermesse nel corso degli anni ha avuto le sue difficoltà, anche a causa del Covid, ma da quest'anno entra a far parte dei progetti del Salone internazionale del libro di Torino, il che dovrebbe aiutarla ad avere un respiro più ampio. Almeno questo è il piano dei curatori: Marco Amerighi, Francesca Mancini e Laura Pezzino, che hanno puntato con l'aiuto degli editori ad un ampio parterre di autori internazionali, per tener fede a quel «mondo» che campeggia nel tema dell'edizione. Infatti si va dallo scrittore vietnamita vincitore del Premio Pulitzer, Viet Thanh Nguyen, alla francese Phoebe Hadjimarkos Clarke, autrice di Aliena che è diventato un caso letterario in Francia; dallo scrittore francese pluripremiato Mathias Énard a Michel Jean, giornalista d'inchiesta ed esploratore della cultura indigena canadese, alla scrittrice romena Zsuzsa Selyem. E ancora dall'autrice catalana Núria Bendicho Giró al poeta ed esule siriano Nouri Al Jarrah...
Abbiamo fatto una chiacchierata proprio con Francesca Mancini per farci spiegare come è nata la programmazione di quest'anno.
«Abbiamo pensato alla danza e ai confini del mondo a partire dal testo della scrittrice di fantascienza statunitense Ursula K. Le Guin. Ci piaceva che fosse una frase polisemantica. Richiama la leggerezza e la grazia che nel mondo di oggi sono andate perdute... Però richiama anche il concetto dei margini dei confini, dove la letteratura ci può portare per capire meglio le cose. Però trasmette anche un certo grado di inquietudine, che è quella che stiamo provando tutti. Poi si sposava bene anche col numero elevato di scrittori di livello internazionale che siamo riusciti a portare grazie soprattutto allo sforzo degli editori».
In questo senso è perfetto Mathias Énard che, il 23 marzo alla sala Ottawa (ore 17), parlerà del suo romanzo Disertare (e/o) che racconta la vicenda di un uomo in fuga da una guerra imprecisata. E lo è Phoebe Hadjimarkos Clarke, che intervistiamo in questa pagina e che porta il lettore nei boschi francesi in una fuga dal mondo moderno (il 22 alla sala Bogotà). Invece Viet Thanh Nguyen, vincitore del premio Pulitzer nel 2016 per Il simpatizzante, romanzo che ha ispirato anche l'omonima serie con Robert Downey Jr, racconterà gli orrori della rieducazione in Vietnam e la fuga verso gli Usa (23 marzo, sala Ottawa, ore 16). Tra gli altri eventi del festival «Voglio vederti danzare»: un omaggio a Franco Battiato a 80 anni esatti dalla sua nascita con Dimartino in dialogo con Giulia Cavaliere e le due lectio iniziali e finale.
Basterà al rilancio della Fiera? Dice ancora Francesca Mancini che lavora anche per il Salone del libro di Torino: «Gli editori indipendenti ovviamente fanno più fatica degli editori grandi. Però sono un tassello fondamentale dell'editoria.
Proprio perché portano al lettore delle visioni laterali. Ecco perché il Salone del Libro è intervenuto. Non credo che poi si debba valutare tutto solo a partire dai numeri. Book Pride offre cose che sennò il lettore rischia di non poter incontrare...».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.