Lo storico traguardo dei 100mila dollari è ormai a portata di mano, ma il mercato guarda già oltre. La domanda che imperversa tra gli investitori non è “se il bitcoin arriverà a 100.000, ma quando e fin dove si potrà spingere successivamente”. Oggi la criptovaluta regina ha toccato un nuovo massimo storico a 98.349 dollari, con un prepotente +42% quando Donald Trump si è imposto alle elezioni presidenziali. Da inizio anno le quotazioni del bitcoin si sono più che raddoppiate.
Effetto Trump e non solo
Trump ha affermato durante la campagna elettorale che farà degli Usa la “capitale delle criptovalute del pianeta”. Il presidente eletto ha promesso di creare un quadro normativo statunitense di supporto per le criptovalute e di istituire una riserva strategica di Bitcoin,
anche se non ha indicato una tempistica precisa. La senatrice Cynthia Lummis ha presentato una bozza di legge che prevede l'acquisizione da parte degli Stati Uniti di bitcoin fino al 5% dell'offerta totale nei prossimi cinque anni, ossia un investimento da circa 100 miliardi ai prezzi attuali.
A scaldare gli investitori c’è anche la possibilità che Teresa Goody Guillén, partner e co- responsabile del team blockchain dello studio legale BakerHostetler, tra i candidati per diventare il prossimo presidente della Sec, sostituendo Gary Gensler che in questi anni si
è mostrato poco aperto alle crypto.
I nuovi catalyst che infiammano il rally
A scaldare gli investitori nelle ultime 48 ore sono state le indicazioni circa l’inizio della discussione nell’entourage di Trump se creare un incarico alla Casa Bianca dedicato alla politica sulle risorse digitali. Altro elemento che sta alimentando il rally è l’attivismo di MicroStrategy, società quotata a Wall Street e che dal 2020 accumula bitcoin. La società capitanata da Michael Saylor è il più grande detentore di bitcoin quotato in borsa e questa settimana ha annunciato di aver acquistato altri 4,6 miliardi di dollari in bitcoin. MicroStrategy ha visto il proprio valore a Wall Street lievitare di oltre 7 volte quest’anno ed è vista dagli investitori come una proxy del bitcoin in quanto possiede complessivamente btc per oltre 31 miliardi. Altro elemento che si è aggiunto in questi giorni è l’avvio ieri sul Nasdaq delle opzioni
sull’Etf spot bitcoin di BlackRock, il più grande tra i 12 Etf statunitensi sulla criptovaluta. È subito emersa una netta prevalenza di opzioni “call” (ossia di acquisto) rispetto a quelle “put” (vendita) nel rapporto di oltre 4 a 1.
Dove può arrivare il bitcoin il prossimo anno?
Ma cosa aspettarsi una volta che il traguardo dei 100mila dollari verrà raggiunto? Le previsioni oltreoceano impazzano e tra i bullish sulla criptovaluta spicca Bernstein. Gli analisti della casa d’affari statunitense ritengono che siamo “oltre l'effetto Trump” e addirittura il mercato sottostimi la nuova era regolamentare delle criptovalute. Bernstein consiglia agli investitori di mantenere le posizioni per almeno 12-18 mesi con possibile approdo a 200mila dollari, ossia un nuovo raddoppio del valore nel 2025, prevedendo un boom di richieste da investitori istituzionali.
Il target 200mila è realistico?
Secondo Ferdinando Ametrano, ceo e co-founder di CheckSig, se all’insediamento di gennaio Trump dimostrerà di voler mantenere le
promesse, allora “è estremamente probabile che il bitcoin raggiunga $140.000 nel 2025. Se aggiungiamo l’apertura del mercato dei capitali nell’Unione Europea, favorita dal regolamento MiCA, nei prossimi 12-24 mesi si potrebbe raggiungere anche $200.000”. C’è chi guarda anche più in là nel tempo. La stessa Bernstein ha indicato il traguardo di 1 milione di dollari entro il 2033. E la celebre investitrice Cathie Wood di Ark Invest ritiene che tale soglia a sei zeri sarà raggiunta già nel 2030. Alte performance, alta volatilità Non va dimenticato che il bitcoin così come gli altri crypto asset sono storicamente molto volatili e possono portare a guadagni significativi così come a perdite altrettanto importanti in un breve periodo. In aggiunta, il quadro normativo che regola le criptovalute è ancora in via di definizione in molti paesi.
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