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Investire in argento è meglio (anche dell'oro): sei possibilità

Da qualche mese l'oro si è riproposto come "bene rifugio". Ma bisogna aggiungere un’attenzione particolare anche verso l’argento

Investire in argento è meglio (anche dell'oro): sei possibilità
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Da qualche mese l'oro si è riproposto come "bene rifugio" e qualcosa di più: un buon prodotto di investimento per diversificare il portafoglio. Anche per il retail. Ma bisogna aggiungere un’attenzione particolare anche verso l’argento, che ha raggiunto ha raggiunto un picco record di 32,391 dollari l’oncia alla fine di maggio. E gli investitori individuali sono rimasti rialzisti, con il SERIX (Spectrum European Retail Investor Index) riferito all’argento che ha chiuso il mese a 108. Il valore SERIX indica il sentiment degli investitori individuali, su una scala dove un numero maggiore di 100 segna un sentiment rialzista, mentre un numero inferiore a 100 indica un sentiment ribassista. Il SERIX dell’oro è a 104, quindi rialzista, ma meno dell’argento.

Un’opportunità in più per diversificare i propri investimenti. L’investimento in argento può avvenire in due modi:

  • acquistando metallo fisico (comprando lingotti, monete o altri oggetti preziosi: va da sé che gli oggetti da collezione hanno un valore più ampio, che non è sempre semplice stimare);
  • investendo in argento finanziario (comprando ETF con sottostante argento, oppure acquistando azioni di singole miniere ed aziende estrattive).

Sei strumenti per investire

Due modalità che richiedono una considerazione più attenta e articolata:

  1. Investire in argento fisico: monete e lingotti. Chi desidera investire in metalli preziosi può affiancare all’oro l’acquisto di lingotti o monete in argento, come sterline e dollari. In entrambi i casi è necessario adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i beni dal rischio di furto. La soluzione più classica per investire in argento fisico è rivolgersi alla banca e ricorrere allo stoccaggio in caveau.
  2. Investire in ETF argento. Questo tipo di strumento può offrire rendimenti elevati: in cambio, però, è necessario affrontare un rischio altrettanto sostenuto. La scelta del gestore, di conseguenza, è essenziale per cogliere le migliori opportunità per limitare l’esposizione.
  3. Investire in azioni. L’alternativa all’acquisto di ETF con sottostante argento è l’investimento in azioni. A questo proposito, bisogna considerare che non sempre l’andamento delle azioni delle aziende estrattive riflette le variazioni di prezzo della materia prima.: le variazioni legate alla domanda di argento non si traducono automaticamente in una variazione corrispondente dei volumi di produzione.
  4. Cfd argento. Un approccio diverso è puntare sugli strumenti derivati con caratteristiche speculative. I CDF (contratti per differenza) sono relativamente facili da utilizzare e si basano sulla differenza di prezzo con possibilità di vendere allo scoperto.
  5. Futures. Come i CDF, i futures sono strumenti derivati – e dunque rischiosi – che sfruttano la leva finanziaria. La loro complessità li rende un asset riservato agli operatori esperti. Oltre a speculare sul prezzo della materia prima, in questo caso l’investitore ha la possibilità di acquisire metallo fisico.
  6. Fondi comuni. I fondi comuni (commodities mutual funds) offrono la possibilità di investire sulle materie prime senza esporsi al rischio che caratterizza strumenti come i futures. L’investimento può riferirsi sia alle materie prime vere e proprie che alle azioni di società minerarie o coinvolte nella commercializzazione e nell’impiego dell’argento per varie tipologie di applicazioni.

Investire in argento conviene dal punto di vista del rendimento? Come per ogni tipo di investimento, le aspettative di guadagno sono commisurate al livello di rischio: pensiamo agli strumenti basati su derivati e, in generale, agli asset speculativi indicati per le operazioni di breve periodo. Chi ha un atteggiamento più cauto e non ha fretta può orientarsi sull’acquisto di argento fisico.

L’acquisto di materie prime è una valida soluzione per diversificare l’investimento, a condizione che l’esposizione non sia eccessiva.

In linea generale, quest’ultima dovrebbe aggirarsi intorno al 5% del capitale investito. Come l’oro, l’argento può dare sicurezza all’investitore e contribuire a stabilizzare il portafoglio specie al culmine di una corsa al rialzo.

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