Una chiusura in negativo quella della Borsa di Milano, accompagnata dal tracollo di molte altre piazze europee. Tutti, chi più o chi meno, guardano agli Stati Uniti d'America con grande timore. C'è aria di incertezza nei mercati, con lo spettro di un eventuale default degli Usa che continua a ripresentarsi. Un'eventualità a cui nessuno vuole pensare, ma che non può essere ignorata. E l'effetto sui mercati si vede.
Bruciati 14 miliardi
Ed ecco che stasera la Borsa di Milano chiude a -2,39% ( 26.524 punti): persi ben 14 miliardi di capitalizzazione. Il solco si amplia se guardiamo a tutte altre le borse europee. In questo mercoledì nero sono stati bruciati complessivamente 227 miliardi in termini di capitalizzazione.
A tremare, oggi, non è solo Milano. La borsa di Francoforte ha ceduto l'1,92% (Dax a 15.842 punti), Parigi ha perso l'1,7% (Cac 40 a 7.253 punti) e Londra l'1,75% (Ftse 100 a 7.627 punti).
Tornando al nostro Paese, è stato un mercoledì nero per Piazza Affari (Ftse Mib -2,39% a 26.524 punti).
Cosa è successo a Piazza Affari
Come abbiamo detto si è trattato di un mercoledì davvero negativo. Sono stati pochi i titoli a salvarsi, fra questi Mediobanca (+1,92%), ma anche Prysmian (+0,46%), Tenaris (+0,24%) e Moncler (rimasta invariata).
Con il suo nuovo piano, Mediobanca ha letteralmente volato questa mattina, raggiungendo la vetta al Ftse Mib, con un guadagno che si è avvicinato al 2%. Un andamento ben diverso rispetto al resto dei titoli presenti. Si stimano ricavi sino a 3,8 miliardi fino al 2026, grazie anche al wealth management. Si prevede un aumento dell'utile per azione del 15% (da 1,15 a 1,80 euro), con una crescita nella remunerazione spettante ai soci fino a 3,7 miliardi di euro nel triennio compreso fra il 2024 e il 2026. Parliamo del +70% rispetto ai quattro anni precedenti.
A restare in piedi in questa giornata nera anche Prysmian, anche grazie alle trattative in esclusiva nel Regno Unito. Le azioni sono salite dello 0,49% a 35,09 euro. Ha tenuto anche Moncler.
Fortemente colpiti, invece, i titoli delle banche. Male Banca Mps, che ha perso il 7,1%, così come Banco Bpm (-3,86%9 e Bper (-4,29%). Chiuso in negativo anche Intesa Sanpaolo (-3,84%) e le Unicredit (-4,19%). Stesso discorso per St (-5,4%), Stellantis (-4%), Saipem (-4,53%), Pirelli (-5%) e Nexi (-3,91%). Non bene neppure Leonardo che è arrivato a fine giornata con −0,55 (4,99%).
I timori dei mercati
Da cosa è dovuto questo mercoledì nero? Gli occhi di tutti sono puntati sugli Stati Uniti, ma non solo. Pesa il conflitto in Ucraina, la ripresa del Covid in Cina, dove si è registrato un boom di infezioni, così come l'inflazione. Le scelte intransigenti della presidente della Bce Christine Lagarde influiscono inevitabilmente sui mercati. Spaventa anche l'inflazione britannica, ben più alta di quanto immaginato.
Lo spettro "default"
È stato l'allarme default Usa, inutile negarlo, a trascinare le borse europee nel baratro. Gli investitori di tutto il mondo attendono le mosse americane col fiato sospeso. Se da un lato c'è chi rassicura, affermando che una soluzione sarà trovata presto, dall'altro permangono le incertezze, sempre più forti. Il segretario al Tesoro Janet Yellen continua a dirsi fiduciosa, e sicura che ci sia ancora margine per trovare un accordo.
"Il Tesoro potrebbe finire le sue disponibilità per far fronte agli obblighi finanziari l'1 giugno, data in cui quindi gli Stati Uniti potrebbero scivolare in default", ha affermato durante un evento del
Wall Street Journal, come riportato da Ansa. Secondo Yellen non è possibile prevedere il giorno in cui termineranno le risorse, tuttavia, a suo dire, è ancora possibile trovare un accordo sul tetto del debito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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