«Siamo una coppia politica di fatto» scherza lei, «ho messo anche la cravatta da matrimonio oggi» e «mi metto in ginocchio davanti ai complimenti della mia amica e per certi versi quasi maestra» ribatte lui. Anzi, «con addirittura tre cognomi sono quasi imbarazzato a rappresentare un sodalizio insieme a te, mi sento il sciur Brambilla». Prove generali di ticket elettorale per il voto Ue. Letizia Moratti e Gabriele Albertini, i sindaci che hanno fatto grande Milano. Confermano il pressing nazionale da parte di Forza Italia per candidarli come capilista nel collegio Nord-Ovest e - senza sciogliere le riserve - danno l'impressione di pensarci più che seriamente. Prima uscita pubblica del tandem, un incontro con gli Studenti per le libertà, il movimento degli universitari di Fi. «Ho grande stima per Albertini, quando ho avuto l'onore di essere sindaco ho trovato una città molto ben amministrata, con innovazioni tecnologiche e nello skyline, che io ho proseguito. La stima è tale che mi porta a pensare che insieme forse possiamo dare ancora un contributo - ammette Moratti -, anche se ci stiamo riflettendo, non c'è ancora nessuna decisione». Il coordinatore regionale di Fi Alessandro Sorte chiede alla platea dei giovani al Cam Garibaldi «chi vuole Albertini e Moratti candidati in Ue?», incassa una standing ovation e ironizza: «Siamo l'unico partito che fa le primarie». I sondaggi «ci danno in crescita, avremo una lista forte in Lombardia». Albertini non nasconde due nodi molto concreti: «Alla campagna per le Regionali 2013» con Scelta Civica, ho speso 250mila euro di soldi miei». Per l'Ue «in un collegio con 15 milioni di elettori in 4 regioni solo per dire che sei in lista devi pianificare 200mila euro di pubblicità, devi trovarli o metterceli». Secondo dubbio, «se fossi eletto a 74 anni mi piacerebbe proprio andare all'estero tutte le settimane? Mi avessero detto Camera o Senato con il Frecciarossa... Perché devo sempre portare io la croce dei voti? Fatemi un po' riposare...». Ma la tentazione c'è eccome: «Adesso vediamo, l'argomento grosso è cosa vuole fare Letizia» o «Donna Moratti».
Fi può giocarsi una campagna due in uno, per l'Ue e in vista delle prossime Comunali. Le bordate (già partite) sulla malagestione di Beppe Sala da parte degli ex sindaci suonano più puntuali. Si parte con le politiche anti traffico. Moratti, madrina di Ecopass, precisa che «non basta bloccare il traffico privato. Bisogna intervenire in modo più efficacie sul ricambio delle caldaie e altre fattori inquinanti, e abbassare il biglietto dei mezzi come in Danimarca e Olanda». Sulle buche stradali: «Noi usavamo una particolare miscela che consentiva di asfaltare anche nei mesi invernali, un terzo in più delle strade». Albertini affonda il colpo: «É una giunta che se la prende con le auto, limitando anche la libertà individuale, ma non realizza nuovi silos». Può dare lezioni anche sulla trasformazione di Milano, «40 miliardi di rigenerazione urbanistica senza un avviso di garanzia», sui dossier delicati «chiamavo prima la Procura e chiedevo guardiamo insieme prima piuttosto che scoprire dopo qualcosa di inappropriato», ogni riferimento sulle inchieste che hanno appena travolto il Comune e tengono nel limbo 150 progetti con profili analoghi non è casuale. Spezza «una lancia e favore e una contro Sala» sul tema sicurezza. E ribadisce che in Comune «non bastano le buone idee, serve visione e capacità realizzativa. Pensa al caos sul nuovo stadio di San Siro, «Maria Teresa d'Austria fece abbattere la chiesa di Santa Maria alla Scala per realizzare il teatro. Come si possono rifiutare 1,2 miliardi per rigenerare tutto il quartiere per salvare il Meazza?».
Nella lista di Fi i deputati Ue Massimiliano Salini, Lara Comi, Stefania Zambelli (ex Lega), l'ex leghista Marco Reguzzoni, il giovane Giuseppe Romeo. «Massima stima» garantisce Sorte ma non è tra i nomi Roberto Formigoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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