Roma - Il mondo del calcio non è fatto solo di ricchi e (spesso) viziati milionari. Se consideriamo anche le categorie minori, infatti, troviamo migliaia e migliaia di professionisti che guadagnano stipendi "normali". Sono lavoratori come tutti gli altri, anche se, di mestiere, danno calci a un pallone. Per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo i calciatori, sono pronti ad adottare "drastiche iniziative sindacali", ovvero un ritardo di mezzora nel fischio d’inizio della prima giornata di serie A, domenica 29 agosto, o addirittura la serrata.
Le richieste "Il contratto collettivo è scaduto il 30 giugno scorso - spiega il presidente dell’Assocalciatori, Sergio Campana - e per noi è in "prorogatio", perché la Lega di Milano non ci ha fatto sapere le sue proposte di modifica, che pure eravamo disposti a valutare e discutere. Ma ci risulta che gli accordi depositati in Lega dopo quella data sono liberi, ovvero possono essere in contrasto con l’accordo collettivo, e dunque con la legge 91 e con le norme federali".
La tutela dei vivai giovanili "Quanto alla Lega Pro - prosegue Campana -, noi siamo per i giovani, ma le politiche di tutela dei vivai devono essere fatte dalla Federcalcio, non dalle singole leghe con imposizioni demenziali come queste: l’obbligo di due o tre calciatori classe ’89 in campo comporta la necessità di averne altrettanti in panchina: vuol dire in tutto 480 Under 21, che il calcio italiano non ha. E soprattutto vuol dire far uscire dal circolo 480 giocatori ogni anno. Il prossimo anno toccherà anche agli ’89 di questa stagione, perché sarà la volta dei ragazzi del ’90. Giovani sì, ma con meritocrazia. Così, altrimenti, che senso ha?".
Venerdi consiglio federale Il consiglio federale in programma venerdì, sottolinea Campana, ha "all’ordine del giorno la discussione di questi due punti: la legge dice che nel contratto collettivo la Figc è una delle parti.
E anche sulle politiche per i giovani il ruolo spetta alla federazione. Ci aspettiamo che il consiglio prenda iniziative. Diversamente, è assolutamente scontato che non rimarremo con le mani in mano, ma prenderemo drastiche iniziative sindacali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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