"Almeno 10 bestemmie": squalificato l’allenatore Capuano

Un turno di squalifica per l'allenatore del Taranto, Eziolino Capuano, per aver pronunciato "almeno dieci espressioni blasfeme": ecco la decisione del Giudice sportivo e l'ammissione di colpa del mister

"Almeno 10 bestemmie": squalificato l’allenatore Capuano
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Tutti lo conoscono sia per essere un ottimo allenatore ma anche perché a volte diventa un "personaggio": l'allenatore del Taranto, Eziolino Capuano, è stato squalificato per una giornata dal Giudice sportivo dopo aver perso le staffe nella gara interna contro il Picerno nell'anticipo del girone C della Lega Pro che si è conclusa con il risultato di 1-1. Soprattutto una delle due motivazioni che ha portato allo stop, però, è molto particolare ed è dovuta ai reiterati improperi del mister di 58 anni nato a Salerno.

Il comunicato del giudice sportivo

Come si legge sul comunicato numero 131/Div, Capuano dovrà scontare un turno di squalifica "per avere, al termine della gara, nella zona spogliatoi, tenuto un comportamento non corretto, in quanto sferrava un pugno alla porta d’ingresso e per avere proferito varie frasi blasfeme (almeno dieci)". Insomma, ben 10 bestemmie alla presenza di allenatore, quarto uomo e ufficiali di gara che hanno annotato tutto sul referto. Una motivazione certamente "originale" che non si legge così spesso sulle decisioni del Giudice sportivo e che costringerà il mister a saltare la gara contro il Messina.

La difesa di Capuano

"Sì, ho bestemmiato. Che debbo fare? La prossima volta dirò sette preghiere", ha commentato ironicamente intervistato dal Corriere. Quanto meno ha ammesso le sue colpe: come detto, Eziolino Capuano è un uomo che non le manda a dire come dimostrano numerosi video che circolano in rete su molte sue conferenze stampa pre e post gara e interviste che ha collezionat nel corso della sua carriera. In qualche modo, però, ha cercato di difendersi. "Innanzitutto ci tengo a dire che ho bestemmiato, è la verità, ma non dieci volte - sottolinea al quotidiano - e poi ce l’avevo semplicemente con me stesso. Abbiamo dominato una partita e l’abbiamo gettata alle ortiche".

La sua squadra, il Taranto, va molto bene con il sesto posto nel girone C di Lega Pro, 37 punti ma a una sola lunghezza di distanza dal secondo posto (c'è una bagarre con 4 squadre tra cui il Picerno) e soli sette punti dalla Juve Stabia al vertice della classifica. La squadra pugliese, come da lui stesso dichiarato recentemente, "sta andando oltre ogni più rosea aspettativa" ma questo non gli ha impedito di perdere la testa nel dopo gara.

"Ho tirato un cazzotto alla porta per sfogarmi e mi sono lasciato andare, ma non ho offeso o fatto male a nessuno. La partita poi era già finita da 30 minuti... Non mi faccia dire niente che è meglio. Ormai sembra che nel tunnel degli spogliatoi ci sia la Dea, l’agenzia federale antidroga statunitense".

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