La Dea si riscopre grande in Europa, riuscendo a sconfiggere l’altra testa di serie del gruppo di Europa League con una prestazione eccellente. A Lisbona i bergamaschi dominano in lungo e in largo il primo tempo, frustrando il gioco offensivo dello Sporting e si portano sul 2-0. Nel secondo tempo i lusitani si svegliano e, dopo un rigore discutibile, mettono in crisi l’undici di Gasperini che, però, ha il merito di ricomporsi e tenere duro fino alla fine.
Primo tempo quasi perfetto quello dell’Atalanta che mette una fase difensiva perentoria a centrocampo bloccando le fonti del gioco dello Sporting. Ci vuole più tempo prima che l’Atalanta trovi il modo di farsi strada nell’affollata area dei padroni di casa ma, alla fine, i gol arrivano. Prima la girata in area di Scalvini sul cross di Zappacosta, poi l’azione solitaria di Ruggeri, lanciato da Lookman, che approfitta di un’imprecisione di Adan per segnare il primo gol in carriera. Il secondo tempo vede uno Sporting molto più aggressivo, che fa soffrire non poco l’Atalanta. Ci vuole però un rigore dubbio concesso per un mano di Scalvini, poi convertito da Gyokeres, per riaprire la partita. La Dea soffre parecchio ma, alla lunga, riesce ad addormentare la partita e portare a casa tre punti preziosissimi.
La partita
Poche modifiche rispetto alle previsioni della vigilia per entrambe le formazioni che scendono in campo di fronte al tutto esaurito del José Alvalade di Lisbona. Amorim conferma in blocco la difesa anticipata mentre c’è spazio per un cambio a centrocampo, dove Fresnada prende il posto di Esgaio, non al massimo. Possibile anche che invece di un vero e proprio tridente, Gonçalves e Paulinho agiranno alle spalle dell’unica punta Gyokeres, che sta vivendo un momento di forma davvero invidiabile.
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Quasi completamente confermata la formazione prevista alla vigilia anche per l’Atalanta, con un cambio in difesa. Al posto di Toloi, infatti, partirà Scalvini, che avrà il compito di limitare gli avanti dello Sporting assieme a Kolasinac e Djimsiti. Centrocampo titolare con Zappacosta e Ruggeri a dare una mano a De Roon ed Ederson. In attacco, come al solito, Koopmeiners e De Ketelaere col compito di alimentare lo scattante Lookman, unica punta. Scamacca, comunque, pronto ad entrare a partita in corsa.
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Tanto possesso, poca concretezza
L’Atalanta scende in campo senza timori reverenziali e cerca subito di imporre il suo gioco. Neanche un paio di minuti ed arriva la prima occasione per i nerazzurri: uno-due tra Lookman e De Ketelaere, cross invitantissimo a mezza altezza sul quale, però, non riesce ad arrivare Koopmeiners. Lo Sporting, però, non rinuncia al suo calcio offensivo, guadagnandosi un paio di calci d’angolo ma senza impensierire mai Musso. Le ripartenze dell’Atalanta sono sempre un grosso grattacapo per i lusitani ma manca qualcosa: quando un cross di Zappacosta arriva sulla testa di Kolasinac, il difensore mette un buono stacco ma sbaglia completamente la mira. La Dea tiene alta la pressione ma quando perde qualche palla si apre alle ripartenze dei Leoni. Per fortuna, però, ai padroni di casa manca la precisione e la concretezza. Lookman prova a fare tutto da solo ma il suo tiro è dimenticabile: i pericoli maggiori per lo Sporting arrivano tutti dalla fascia sinistra, dove il nigeriano e Ruggeri forniscono cross interessanti. Partita giocata a ritmi elevati ma i tanti calci d’angolo vengono sfruttati male dai lombardi. Gyokeres, al momento, viene contenuto in maniera efficace dalla retroguardia nerazzurra. L’Atalanta, però, ha problemi a far arrivare palloni buoni in area ed è costretta a tirare da fuori con risultati piuttosto deludenti.
Nonostante il gran possesso palla dell’Atalanta, lo Sporting comunque riesce a non sbandare troppo, difendendosi con ordine ma sbagliando troppo in fase d’impostazione. Appena si aprono spazi, gli uomini di Amorim sono veloci ma un po’ frettolosi nei passaggi. Morita è costretto a raddoppiare spesso per limitare l’esuberanza di Lookman ma è la mediana della Dea a fare la differenza, recuperando palloni su palloni. Fase difensiva dominante quella dei bergamaschi, capaci di frustrare costantemente le velleità dei padroni di casa. Peccato che quando si tratti di entrare in area e minacciare seriamente la porta di Adan, manca un pizzico di cattiveria. Tattica rischiosa quella di Gasperini: basta un intervento sbagliato per scatenare la velocità di Gyokeres e Paulinho. Alla mezz’ora, però, la Dea riesce ad uscire dalla pressione costante messa dai padroni di casa, che però si chiudono in maniera efficace. Ritmo decisamente meno frenetico ma pochissimi pericoli per entrambi i portieri.
Scalvini-Ruggeri, uno-due micidiale
Al 32’ la partita si sblocca grazie ad un’azione ariosa ed insistita della Dea, che trova finalmente il modo di fare arrivare un pallone buono in area di rigore: lunga serie di passaggi, cross basso di Zappacosta che trova Giorgio Scalvini abbastanza libero. Il difensore gira di prima e la mette dove Adan non può proprio arrivare. Vantaggio meritato quello dell’Atalanta dopo una lunga fase di dominio, salutato dal silenzio e dai fischi del José Alvalade. L’Atalanta ha comunque il merito di continuare a tenere alta la pressione sui padroni di casa, bloccando costantemente i passaggi ad alimentare Gyokeres e Paulinho. Al 36’ azione splendida della Dea con Lookman che prima porta a spasso per il campo un paio di difensori, poi scambia e raccoglie il passaggio di ritorno tirando in porta. Peccato che la girata al volo sia troppo alta ma il calcio messo dall’undici di Gasperini è di altissimo livello.
Il momento dei lombardi è ottimo e le occasioni iniziano a susseguirsi con regolarità: i tiri e le varie penetrazioni non trovano mai il modo di superare l’attento Adan. Possesso palla sempre più a vantaggio dei lombardi, con i fischi dei tifosi portoghesi sempre più indirizzati verso i propri beniamini, che appaiono in balia della Dea. Le triangolazioni dei bergamaschi continuano incontrastate ma ci vuole un pizzico di fortuna per trovare il gol del raddoppio: Lookman s’inventa un passaggio delizioso per Mattia Ruggeri che avanza sulla sinistra, scarta un giocatore e tira verso la porta. La palla passa sotto le gambe di Adan e il centrocampista bergamasco ha la prontezza di continuare a correre e depositare la sfera in rete. Primo gol in carriera per il classe 2004, nato e cresciuto a Bergamo, grande soddisfazione per lui e per un’Atalanta che sta meritandosi pienamente il vantaggio e la testa del gruppo di Europa League. La reazione dello Sporting è quasi inesistente ed i Leoni escono dal campo accompagnati da una bordata di fischi.
Tutto un altro Sporting
Al rientro in campo, Amorim decide di cambiare ben tre giocatori, segnale chiarissimo nel confronto di una squadra troppo brutta per essere vera: fuori l’ex Lecce Hjulmand, Nuno Santos e Paulinho, spazio per Coates, Edwards e Catamo. Sono proprio i tre nuovi entrati, incluso il capitano Coates, a provare a dare una scossa allo Sporting, che ora avanza in maniera meno frenetica, con più ordine e precisione. Il piglio dei padroni di casa costringe l’Atalanta ad arretrare il baricentro, con parecchi problemi a rovesciarsi in avanti come visto nel primo tempo. Più possesso, ora, per i portoghesi, che approfittano della vivacità e della tecnica del mozambicano Catamo. Lo Sporting è lontano parente di quello nervoso, frenetico del primo tempo e Djimsiti è costretto ad usare le maniere forti, beccandosi il primo giallo di una partita tutto sommato corretta. La prima vera occasione arriva al 51’, quando un cross a rientrare di Edwards vede Inacio in leggero ritardo di testa ed incapace di inquadrare lo specchio della porta.
Gasperini capisce che serve cambiare qualcosa e fa scaldare sia Toloi che Scamacca, pronti a rianimare una Dea che è arretrata un po’ troppo. Fuori Djimsiti, che oltre al cartellino ha anche qualche problema fisico e De Ketelaere, annullato in maniera costante dai difensori biancoverdi. I padroni di casa continuano a spingere forte ed accennano qualche ripartenza, pur in maniera imprecisa. Partita che ora è più spigolosa con l’Atalanta che fatica un attimo ad impostare, aggredita costantemente dai lusitani. Per fortuna, però, la pressione biancoverde non crea molti grattacapi a Musso, quasi del tutto inoperoso. Toloi si becca anche lui un giallo ma ora la Dea è capace di far girare il pallone con più regolarità, allentando la presa dei Leoni. Lo Sporting, però, non ha più il piglio dei primi minuti e l’Atalanta sembra capace di contenere meglio i padroni di casa. Gasperini cambia ancora: fuori Zappacosta ed Ederson, che hanno speso tantissimo, dentro Holm e Pasalic.
Rigore discutibile, poi si soffre
Quando lo Sporting trova il modo d’impostare una ripartenza Gyokeres fa intuire quanto possa essere pericoloso ma la retroguardia nerazzurra ci mette una pezza. Amorim richiama Fresneda per rimettere il titolare Esgaio ma il canovaccio della partita rimane più o meno lo stesso. Buono l’impatto di Holm e Pasalic, molto aggressivi sul portatore di palla: è un break che aiuta non poco i bergamaschi a non soffrire troppo l’intraprendenza dei biancoverdi. A 20 minuti dalla fine, fase meno brillante dell’incontro ma, visto il doppio vantaggio, alla Dea può andare bene così. Sul primo mezzo errore della difesa, ecco il primo tiro pericoloso della partita: Matheus Reis gode di un po’ troppa libertà sulla sinistra e impegna Musso nella sua prima vera parata. Nel corso dell’azione, però, contatto sospetto di mano da parte di Scalvini: il signor Fernandez va al monitor e concede la massima punizione, nonostante il difensore si stesse girando ed avesse la mano vicina al corpo. Dagli undici metri si presenta Gyokeres e lo svedese è implacabile: pallone da una parte, Musso dall’altra, palo interno e gol.
Il gol è quel che serviva per rianimare il pubblico di casa ed ora lo Sporting costringe l’Atalanta a trincerarsi in difesa: parata clamorosa di Musso sul gran tiro di Edwards poi neanche un minuto dopo il portiere argentino rischia l’autogol su un’altra conclusione pericolosa di Diomande, venendo aiutato dal palo. La Dea ora è in apnea e rischia di subire l’aggressività dei padroni di casa, davvero scatenati. Gasperini si gioca l’ultima carta richiamando Scalvini e gettando nella mischia Palomino: la speranza è che la sua esperienza riesca ad arginare gli attacchi dello Sporting, che potrebbe dilagare. Ora, però, tocca soffrire e non poco. Alla lunga, però, l’Atalanta riesce ad imbrigliare lo Sporting ed addormentare un attimo la partita. Al 90’ c’è spazio anche per il primo tiro di Scamacca, che costringe Adan ad una parata non semplice. Un paio di gialli evitabili da parte del nuovo entrato Bragança e Scamacca ma è solo un antipasto prima degli ultimi assalti dei biancoverdi, disposti a tutto pur di trovare il pari. Il lungo recupero non cambia niente, vince 2-1 l’Atalanta e conquista la testa del gruppo D di Europa League con merito.
Il tabellino
SPORTING CP (3-4-2-1): Adan; Diomande, Inacio, Matheus Reis (90’ Bragança); Fresneda (67’ Esgaio), Hjulmand (46’ Coates), Morita, Santos (46’ Edwards) ; Paulinho (46’ Catamo), Gonçalves; Gyokeres. Allenatore: Ruben Amorim
ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Scalvini (80’ Palomino), Djimsiti (53’ Toloi), Kolasinac; Zappacosta (65’ Holm), De Roon, Ederson (65’ Pasalic), Ruggeri; Koopmeiners, De Ketelaere (53’ Scamacca); Lookman. Allenatore: Gian Piero Gasperini
Marcatori: 33’ Scalvini (A), 43’ Ruggeri (A), 75’ Gyokeres (rig) (S)
Ammoniti: 50’ Djimsiti (A), 59’ Toloi (A), 75’ Scalvini (A), 83’ Gonçalves (S), 90+1’ Bragança (S), 90+1’ Scamacca (A)
Espulsi: n/a
Arbitro: Alejandro Hernandez (Spagna)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.