Le annate buone si vedono quando, nonostante una prova non brillante, riesci comunque a portare a casa la vittoria. La Juventus, passata in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Rabiot, contiene in maniera ordinata un Monza coraggioso per tutta la partita ma, proprio quando sembrava fatta, viene raggiunta nel recupero dal gol di Valentin Carboni. A questo punto esce fuori l’orgoglio dei bianconeri che ci mettono un minuto a trovare il nuovo vantaggio con Federico Gatti. Stasera serviva vincere per mettere pressione all’Inter prima della trasferta al Maradona ed i tre punti sono arrivati. Per il bel gioco toccherà aspettare ancora, chissà quanto a lungo.
Le scelte dei tecnici
Mister Palladino rimescola un po’ le carte: Ciurria, come si sospettava, parte da titolare ma più avanti. A centrocampo, a parte l’ex Pisa Birindelli, spazio anche per Kyriakopoulos, accanto agli intoccabili Pessina e Gagliardini. Niente da fare per Colombo, che parte dalla panchina: terminale unico offensivo, quindi, sarà l’uomo mercato Colpani. A dargli una grossa mano la fantasia e velocità di Machin e Ciurria, in un tridente ‘leggero’ quantomai sperimentale.
Per provare a battere dopo più di un anno i brianzoli, Allegri conferma Gatti in difesa, tenendo in panchina il recuperato Danilo. Al centrocampo Locatelli non ce la fa e nuova opportunità da titolare per Nicolussi Caviglia, coadiuvato da McKennie e Rabiot. Fasce presidiate militarmente da Cambiaso e Kostic, che proveranno ad accentrarsi spesso e volentieri per fornire palloni buoni al confermato duo d’attacco Chiesa-Vlahovic.
Vlahovic sbaglia, Rabiot no
Dopo una prima fase di studio, ecco l’incidente che potrebbe già mettere la gara in discesa per la Juventus. All’ottavo minuto, palla in avanti con Cambiaso che prova a liberarsi dalla marcatura di Kyriakopoulos: il difensore greco esagera nello strattonare il giovane centrocampista bianconero ed il signor Fabbri indica il dischetto del rigore. Proteste veementi da parte dei padroni di casa ma non c’è niente da fare: dagli undici metri si presenta Dusan Vlahovic, ansioso di aggiungere il Monza alla lista delle squadre di Serie A alle quali ha segnato. Peccato che il rigore del serbo non sia impeccabile: Di Gregorio si supera ed è anche in grado di negare il tap-in al centravanti juventino.
Grande gioia per il pubblico e per il Monza che, però, dura davvero poco, giusto il tempo di calciare l’angolo. Parabola tesa di Nicolussi Caviglia sulla quale si avventa Adrien Rabiot, cui Birindelli ha lasciato un po’ troppo spazio. Terzo tempo perfetto quello del francese che non lascia speranza a Di Gregorio: 1-0 Juventus. Il Monza ci mette qualche minuto a riprendersi dallo choc e provare a prendere d’infilata l’attenta difesa bianconera: al 16’ ci prova Colpani, provando a correggere di giustezza il cross di Kyriakopoulos ma colpendo solo l’esterno della rete. Trovare spazi nella metà campo ospite, specialmente ora che l’undici di Allegri si è chiuso a riccio, non è affatto semplice.
Ritmi decisamente bassi: Colpani prova a colpire dalla distanza mentre al 30’ Bremer è costretto ad usare le maniere forti per fermare Ciurria, beccandosi un giallo. La Juventus, sorniona come sempre, aspetta il 33’ per sfiorare il vantaggio: spiovente di Alex Sandro dall’angolo e palla che arriva a Gatti. Peccato che il difensore, a tu per tu con Di Gregorio, non riesca a coordinarsi e spedisca la sfera ben sopra la traversa. Un paio di minuti dopo è ancora Rabiot ad impegnare dalla distanza il portiere monzese, che risponde presente. Nel finale del primo tempo, l’undici di Palladino accenna un forcing ma sia la scivolata di D’Ambrosio che il colpo di testa di Marì non impensieriscono Szscesny.
Succede tutto nel recupero
Visto che l’esperimento in avanti non ha funzionato al meglio, nell’intervallo Palladino decide di cambiare, richiamando in panchina Machin e Birindelli per gettare nella mischia Mota Carvalho e Colombo. Paradossalmente, nonostante il peso in attacco sia aumentato, è l’undici di Allegri a dominare il gioco e costringere ad arretrare i padroni di casa. I bianconeri non riescono a convertire la mole di azioni in palle gol e, poco alla volta, il Monza rialza la testa e si presenta dalle parti di Szczesny. Prima Alex Sandro è costretto a mettere in angolo su una puntata di Colombo, poi è ancora l’ex milanista a mandare fuori non di molto un cross da destra. Fase di gioco non certo spettacolare, con le squadre che si sfidano a centrocampo senza riuscire ad impensierire i rispettivi portieri. Vlahovic ci prova prima da calcio di punizione e poi è in leggero ritardo su uno spiovente di McKennie: prova poco convincente quella dell’avanti serbo.
Dopo che Colpani si coordina male su un cross dalla sinistra, Palladino decide di gettare in campo forze nuove: al posto di Pablo Marì e Kyriakopoulos entrano Carboni e Pereira. Il canovaccio della gara non cambia: buon giro palla del Monza, stabilmente nella metà campo bianconera, ma senza che gli avanti riescano a smarcarsi e trovare il modo di impensierire Szczesny. Allegri risponde dando spazio a Danilo e Milik, richiamando Nicolussi Caviglia e proprio Vlahovic. I padroni di casa ci mettono la solita buona volontà ma per superare l’arcigna retroguardia ospite servirebbe qualcosa in più. A scuotere l’U-Power Stadium ci pensa Pessina, il cui tiro a giro dal limite dell’area di rigore sfiora il palo alla destra di Szczesny. Per il finale di partita, Allegri concede un quarto d’ora a Kean, che entra al posto di uno stanco Chiesa mentre Palladino prova Valentin Carboni al posto di Colpani.
La Juventus in questo finale di partita è decisamente rinunciataria e concede troppo campo ai padroni di casa, che però non riescono ad approfittarne. In una delle rare puntate in avanti dei bianconeri, il nuovo entrato Milik si becca un giallo per un intervento in ritardo su Pereira ma, in realtà, si gioca ad una porta sola. Allegri richiama Cambiaso per dare qualche minuto a Locatelli ma il pallone è sempre tra i piedi dei brianzoli. Alla fine, quando il traguardo dell’ennesima vittoria ‘di corto muso’ sembrava raggiunto, ecco che il Monza trova il pari: spiovente all’apparenza innocuo dalla tre quarti, la difesa si dimentica Valentin Carboni che tocca il pallone quanto basta per ingannare Szczesny. Anche in questo caso, però, la gioia dei padroni di casa dura proprio poco: neanche un minuto dopo e Rabiot si invola sulla destra, rientra sul fondo e passa dietro al liberissimo Federico Gatti. Il difensore sbaglia il primo tiro ma il rimpallo rimane lì: quando ha di nuovo il pallone spacca la rete per il 2-1. Finale convulso, con il Monza che sfiora il pareggio con un beffardo tiro dalla lunga distanza.
Il tabellino
MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; D'Ambrosio, Marì (65’ A. Carboni), Caldirola; Birindelli (46’ Colombo), Pessina, Gagliardini, Kyriakopoulos (65’ Pereira); Ciurria, Machin (46’ Mota Carvalho); Colpani (76’ V. Carboni). Allenatore: Raffaele Palladino
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso (86’ Locatelli), McKennie, Nicolussi Caviglia (69’ Danilo), Rabiot, Kostic; Chiesa (75’ Kean), Vlahovic (69’ Milik). Allenatore: Massimiliano Allegri
Marcatori: 11’ Rabiot (J), 90+1’ V. Carboni (M), 90+3’ Gatti (J)
Ammoniti: 8’ Kyriakopoulous (M), 30’ Bremer (J), 80’ Milik (J)
Espulsi: n/a
Arbitro: Michael Fabbri (Ravenna)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.