La sorpresa più grande dei quarti di finale del Mondiale in Qatar l'ha regalata senz'altro la Croazia di Zlatko Dalic che ha eliminato ai calci di rigore il Brasile di Neymar. Oltre al portiere Livakovic ancora una volta decisivo con la parata su Rodrygo, per arrivare ai tiri dal dischetto è stata necessaria la prodezza di Bruno Petkovic al minuto 117, attacante della Dinamo Zagabria ma che fino a quel momento è stato un discreto illustre sconosciuto che è sempre partito dalla panchina a parte la titolarità nella gara contro il Giappone agli ottavi di finale.
La carriera italiana di Petkovic
Il Brasile si trovata a tre minuti dalla qualificazione, la Croazia a tre minuti dall'abisso ma il ragazzone di 28 anni di 1,93 centimetri ha deciso di farsi notare sul palcoscenico più importante in un momento che più decisivo non poteva essere. Molti non lo ricordano perché era molto giovane e le società italiane, si sa, di pazienza se non esplodi al posto giusto e al momento giusto ne hanno poca. In Italia ha mosso i primi passi ai piedi dell'Etna, in quello straordinario Calcio Catania (poi fallito, oggi si chiama Catania Ssd) a trazione argentina che toccò il top della sua storia in serie A sfiorando la qualificazione in Europa League (2012-2013). Rimase altri due anni ma totalizzando soltanto cinque presenze e zero reti con la maglia numero 32.
La serie A senza fortuna
Finito in prestito a Varese, Reggiana e Virtus Entella, torna in Sicilia ma stavolta va al Trapani dove diventa decisivo per arrivare in finale Playoff valida per la Serie A anche se persa contro il Pescara. Il Bologna crede in lui e lo porta nel massimo campionato acquistandolo per poco più di un milione di euro. Non segna nessuna rete così come accaduto con l'Hellas Verona ed è così che nel 2018-2019 decide di tornare in patria, alla Dinamo Zagabria, dove gioca tutt'ora ma soprattutto esplode in tutto il suo talento segnando 34 reti complessive in 106 gare e iniziando a far parte del giro della sua Nazionale dove, come ricorda Repubblica, vanta 27 presenze e 7 reti, la più importante delle quali l'ha appena messa a segno.
I giornali di tutto il mondo, adesso, parlano di lui: l'attuale valore che dà Transfermark è di 6 milioni di euro ma, alla fine di questo
Mondiale, sarà decisamente più elevato. Martedì si giocherà Croazia-Argentina, chi vince va in finalissima: chissà se, il ragazzone scoperto dal ds Christian Argurio che lo portò in Italia, risulterà ancora una volta decisivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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