Chi è Juanma Lillo, l’allenatore che prenderà il posto di Guardiola sulla panchina del City

Lo spagnolo è il vice di Guardiola dal 2020 e lo sostituirà sulla panchina dei Citizens nelle gare contro Sheffield e Fulham per via di un intervento chirurgico a cui Pep si è sottoposto a inizio settimana. Dal Tolosa al City, passando per Siviglia e Real Sociedad, chi è l’uomo che lavora alle spalle di Guardiola

Ansa
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3 gennaio 2006, ossia 17 anni, 7 anni e 24 giorni fa. È da qui che inizia la storia fra Pep Guardiola e Juanma Lillo. Dopo due anni all’Al-Ahli Doha l’ex, fra le altre, di Brescia, Roma e soprattutto Barcellona si trasferisce in Messico per concludere la carriera nel Dorados. Ci troviamo a Culiacán, nello stato federato di Sinaloa, sul tropico del cancro, di fronte La Paz, nella bassa California. Siamo nella quindicesima città più grande del Messico, una città che se abbinata al calcio profuma di romanticismo, considerato che anche Diego Armando Maradona ha allenato il Dorados. Anche se, per dirla tutta, occorre tornare al 1° settembre 1996 quando al “Carlos Tartiere” di Oviedo il Barcellona di Bobby Robson – c’era José Mourinho come assistente – si impone per 4-2. L’allenatore del club della città delle Asturie è proprio Juanma Lillo, Guardiola invece gioca nel Barça. Un delegato del club si avvicina a Lillo: “Juanma, Guardiola è fuori, puoi uscire un attimo?”. Guardiola è lì, non era andato negli spogliatoi a cambiarsi, era sudato, con gli scarpini: “Sono anni che ti seguo e sono rimasto colpito da come giocano le tue squadre, mi piacerebbe iniziare a tenerci in contatto”. Di questo incontro ne parla Lillo stesso: “Quando mi dissero che c’era Guardiola ovviamente sono uscito, come poteva dispiacermi parlare con il miglior centrocampista della storia del calcio. Mi ha salutato, mi ha elogiato. Quello che sto per dire – Lillo ripete le parole del virgolettato soprariportato, ndr – che sembra parlare bene di me, in realtà parla bene di Guardiola. Lo ritrae come persona. Ecco com’è Pep: onestà, dignità. E quello che è iniziato come una piccola cosa professionale si è trasformato in molto di più”.

Nove anni più tardi i due si ritrovano in nel nord-est del Messico, si scelgono definitivamente. Pep sceglie il maestro giusto, che aveva già adocchiato a distanza con le lezioni di quel calcio che lo avevano convito su chi puntare. Passa giusto un anno, il centrocampista di Santpedor vince la Tercera División con la squadra B del Barcellona ma l’8 maggio 2008, a 37 anni, viene scelto da Joan Laporta come allenatore della prima squadra al posto del neo esonerato Frank Rijkaard. Arriva il Manchester City nel 2016 ma Guardiola ha bisogno di un secondo quando è il 2020. Pep non ci pensa due volte: Lillo dice subito di sì. I due si separano, per una stagione (2022-23 Lillo allena l’Al-Sadd in Qatar), Juanma torna a Manchester. Premier League, FA Cup e Champions League, è triplete, è storia.

È il 27 agosto 2023, Guardiola non può guidare i suoi contro lo Sheffield United e non lo potrà fare neppure contro il Fulham il prossimo fine settimana. Ad inizio settimana, infatti, Pep si è sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena. Operazione riuscita ma i tempi di recupero sono quelli che sono e quindi, per un mesetto circa, a sostituirlo sulla panchina ci sarà Juanma Lillo, l’ombra di Guardiola. Quello che prima di ricongiungersi con l’allievo ha girato il mondo: Colombia, Giappone, Cina e Cile. Quello che ha come massima una frase: “Il calcio non deve essere solo per le élites”. Quello capace di sopportare e supportare l’ombra di Guardiola, capace di farlo annuire, di essere la sua ombra, la sua ispirazione, il suo porto sicuro, calcisticamente parlando.

Pep e Juanma, allineati dentro e fuori dal campo.

Guardiola e Lillo insieme è come un incontro tra l’Einstein e il Picasso del calcio” dirà di loro ‘El Loco’ Sebastián Abreu, l’unico giocatore ad aver militato in 31 squadre di club differenti. I riflettori oggi, però, saranno puntati su chi, fino ad oggi, li ha evitati. Il maestro per due partite prende il posto dell'allievo che lo ha prima scelto e poi superato. Una storia da ultimi romantici, come Lillo.

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