L'affetto e il calore di familiari e amici non gli mancano di certo ma stasera tutti i tifosi dello stadio Artemio Franchi (si gioca Fiorentina-Empoli, Coppa Italia) si stringeranno attorno a lui con messaggi sul maxischermo e in Curva: Edoardo Bove rassicura tutti sulle sue condizioni di salute ma per adesso rimane ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Careggi.
Attesa per il bollettino medico
Mentre continuano gli esami e gli accertamenti per stabilire con certezza le cause del malore di domenica pomeriggio, da quanto appreso nemmeno oggi sarà reso noto un bollettino ufficiale dai medici dell'ospedale fiorentino. Sotto la lente d'ingrandimento l'attività del cuore per capire come si sia scatenata l'aritmia a "torsione di punta" e indagare sul calo di potassio che potrebbe aver innescato il malore che ha portato allo svenimento e alla perdita di conoscenza del giovane calciatore. Nel 2020, come viene riportato da La Gazzetta dello Sport, Bove ha avuto una lieve miocardite come conseguenza del Covid ma che non sembra aver lasciato alcuno strascico. I medici stanno indagando a fondo, dunque, sul cortocircuito che ha interessato Bove facendo anche temere per la sua vita e il suo recupero ma da subito sono stati esclusi danni al cervello e al cuore.
Le ipotesi sul rientro in campo
Fino a quando non si pronunceranno gli esperti non sapremo il destino di Bove da calciatore: da un lato c'è la possibilità concreta che possa tornare a giocare a calcio se l'arresto cardiaco "sia stato dovuto solo a livelli di potassio molto, molto bassi (e quindi questa è una causa rimovibile)", ha spiegato il professor Massimo Grimaldi, presidente designato dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e direttore Cardiologia dell'Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari). Invece sarebbe molto difficile rivederlo in campo in caso di una problematica più seria, che può consistere in "alterazioni strutturali del miocardio, delle cause genetiche o altre problematiche. Il calciatore in quel caso non potrà, ahimè, più continuare la sua pratica sportiva".
Il precedente di Eriksen
Sul secondo punto c'è un "però" molto grande che richiama subito alla mente quanto avvenuto all'ex interista Christian Eriksen, il calciatore danese che continua regolarmente la propria attività agonistica al di fuori dei confini italiani dopo l'arresto cardiaco avvenuto il 21 giugno 2021 nella gara dell'Europeo con la maglia della sua Danimarca.
Per tornare in campo ci sono voluti sette mesi: dopo l'intervento per l'applicazione di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo è tornato in campo con il Brentford, in Inghilterra, rescindendo il contratto con l'Inter visto che in Italia non avrebbe più potuto giocare. Dal 2022, poi, è diventato un calciatore del Manchester United.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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