Il numero 4 di Edo Bove disegnato dai tifosi nella curva del Franchi, 4 il minuto del gol di un ragazzo svedese di origine nigeriana, nato a Reggio Emilia, Emmanuel Ekong, che ha segnato per l’Empoli e invece di esultare istericamente come ormai si usa nei campi di football, ha alzato le braccia verso la notte di Firenze, come a scusarsi e indicando con la mano il numero del destino, 4, a lui dedicando quel gol.
Il calcio riesce a trovare pepite nelle sua miniera di carbone, la Fiorentina è scesa in campo con la testa ancora ovattata per l’episodio di domenica sera, ha provato a giocare questo derby toscano così diverso da mille altre sfide regionali, Bove era più presente di tutti, lontano nella sua stanza di ospedale ma vicino nel fiato dei tifosi e nell’emozione di bandiere, striscioni e canti.
Verrà il giorno del suo rientro, l’importante è che il ragazzo uomo sia salvo, il calciatore potrebbe anche avere concluso la sua avventura perché se davvero vogliamo proteggere la salute, dunque la vita degli atleti perché inseguire per forza la loro performance, l’eccesso, la
superiorità del muscolo sul cervello. Edoardo Bove viva la sua esistenza fresca e tranquilla, il football prosegue la propria cronaca però riflettendo sull’imprevisto e sull’imprevedibile. Lo spettacolo va avanti. Meglio la vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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