L'ultimo saluto a Totò Schillaci. "Era il volto bello della Palermo che non molla"

Nella cattedrale di Palermo le esequie del calciatore morto di cancro. Bergomi: "Era una persona semplice, di animo buono"

L'ultimo saluto a Totò Schillaci. "Era il volto bello della Palermo che non molla"
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È il giorno dei funerali di Totò Schillaci: in una cattedrale di Palermo gremita una marea di gente dà l'ultimo saluto all'eroe di Italia '90 conosciuto e amato non soltanto in Italia ma in tutto il mondo. A dare l'ultimo saluto è presente il presidente della Figc, Gabriele Gravina, così come una delegazione della Fifa nella persona di Mario Gallavotti, Senior Advisor del presidente, Gianni Infantino, che manderà una corona in memoria del bomber scomparso mercoledì all'età di 59 anni. La messa è officiata dal parroco della cattedrale, Filippo Sarullo.

L'omelia del monsignore

Sono numerosi e significativi i passaggi dell'omelia: "Totò è il volto bello della Palermo che non molla", ha dichiarato alla folla il parroco, ricordando cosa ha significato per la famiglia e la gente. "Totò ha trasmesso luce ​anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l'Italia". Sulla sua vita di cristiano, il monsignore ricorda che è stato innanzitutto un battezzato, un uomo ma anche marito, padre, fratello e lavoratore oltre a un amico per tantissime persone. Per tanti motivi Tòtò ha rappresentato "la favola, ha realizzato nella sua vita la favola, senza mai cambiare pelle, rimanendo sempre lo stesso, con l'animo gentile, generoso ed umile di sempre, col cuore grande e la testa sulle spalle di sempre". Il monsigore ha poi analizzato la forza di Schillaci che partendo dal basso è riuscito a inseguire e raggiungere il suo sogno nonostante le numerose difficoltà della vita e contro il parere dei medici che a 13 gli dissero che non avrebbe potuto giocare ad alti livelli a causa di un problema al ginocchio.

Nel corso dell'omelia, Sarullo ha ricordato che nonostante il mancato "gol della vittoria su questa terra per liberarti dalla malattia", nel fischio finale "hai giocato la partita più bella tua vita, hai fatto il passaggio più bello della tua vita, un passaggio non con giocatori altrettanto bravi come te, ma con il numero uno, Gesù", realizzando il passaggio alla vita eterna. Adessò, Totò, fa parte della "squadra più bella del mondo, che si chiama Paradiso".

Le parole dell'arcivescovo

Un tributo è stato riservato anche dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, spiegando che Totò è come don Pino Puglisi il quale ha detto che "se qualcuno fa qualcosa questa città la possiamo cambiare e Palermo la dobbiamo cambiare. Io dico grazie a Totò" che ha tolto tantissimi ragazzi dalla strada, "è stato con loro, li ha tolti dalla strada per provare a dargli un futuro. Lo ringraziamo tutti".

L'arrivo del feretro

Dentro la chiesa sono state assiepate circa mille persone, chi non è riuscito ad accedere ha seguito le esequie dall'esterno: i numeri sono ovviamente molto più alti, c'è davvero tutta Palermo a salutare il loro "Maradona", un campione senza tempo che ha dato tantissimo alla sua città non soltanto a livello calcistico e di prestigio ma con la creazione di una scuola calcio. "Ciao Totò figlio di Palermo" recita uno striscione nel sagrato della cattedrale. Un grande applauso ha accolto il feretro di Schillaci: la bara è stata accompagnata dalla famiglia e da migliaia di palermitani. Su un lato c'è una foto in cui indossa la maglia della Nazionale, al di sopra di essa sciarpe e i gagliardetti di Messina, Juventus, e la maglia numero 19 del Palermo.

Bergomi: "Totò era un uomo d'animo buono"

In cattedrale è arrivato l'ex capitano dell'Inter Beppe Bergomi, campione del mondo 1982 e compagno in nazionale di Schillaci: "Totò era una persona semplice, di animo buono. Quel mondiale se l'è guadagnato sul campo a suon di gol e sorrisi - ricorda l'ex calciatore -. Si è giocato alla grande quell'occasione. Mi piace ricordare la persona perché come calciatore abbiamo vissuto due anni all'Inter alla grande, ma il gol contro l'Austria all'esordio è stato fantastico per come è arrivato e per come ci siamo abbracciati. Totò è sempre stato un esempio per tutti, lui univa al di là dei colori. Tutti ricordiamo il modo di allargare il campo, le sue esultanze, quei suoi occhi immensi che ci riempivano di gioia. Ci mancherà".

Il ricordo dei tifosi

Palermo ricorda il Totò nazionale, tantissimi tifosi in coda per ore per rendere omaggio al suo campione che non avrà mai vestito la maglia rosanero ma ha fatto sognare una città intera e una regione. "Lui ci ha creduto con tutte le sue forze, ostinatamente, andando controcorrente, pronto a tutto, superando ogni ostacolo, ogni avversità, anche contro il parere dei medici che all'età di 13 anni gli diagnosticarono un problema al ginocchio che gli avrebbe impedito di giocare - ricorda monsignor Filippo Sarullo -. Con lucida follia Totò non si arrende, vuole mordere la vita, vuole riuscire a correre i veri campi di calcio, non quelli della strada o della parrocchia ma quelli importanti, non per vanagloria ma per passione. Totò è il volto bello di Palermo, di Palermo che non molla".

Tantissimi tifosi hanno voluto ricordarlo. "Un campione di semplicità", dice una signora in fila alla camera ardente. "Se n'è andata un'icona, coi suoi gol ci ha fatto sognare", dice un tifoso mentre entra in Cattedrale per prendere posto. Tanti messaggi di ricordo di chi stamattina era presente sul sagrato, sotto un cielo azzurro e senza nuvole. "È stato il vero fuoriclasse, per lui poter giocare in una squadra di serie C, o B o serie A, era stessa cosa. Per lui era importante giocare e dimostrare di avercela fatta nello sport". E ancora: "Una bella persona, una persona che ha rappresentato il calcio palermitano e ha rappresentato la Palermo bella".

C'è chi lo ricorda come spartiacque della propria vita. "Nel 1990 ero un bambino, avevo la stessa età che oggi ha mia figlia - dice un papà, che tiene per mano una bimba di 7 anni - e in quegli anni si parlava solo degli attentati che c'erano a Palermo. Nell'estate del '90 per la prima volta si parlava di Palermo in maniera diversa. Si parlava di sport, si parlava di calcio. Grazie ai suoi gol, ho cominciato per la prima volta a seguire il calcio". Totò ha portato nel mondo sportivo, ancor prima dei successi e delle medaglie, l’agonismo, frutto dell’impegno personale. "Siamo qui per onore e merito di Totò - ricorda un tifoso - per quello che ha fatto per la città. Una bella persona: umile, semplice"

L'omaggio della Regione Siciliana

Per quasi due giorni una fila lunghissima di persone, un fiume di gente senza sosta, ha reso omaggio a Schillaci nella camera ardente allestita all'interno dello stadio Renzo Barbera. Un'importante iniziativa è stata presa dalla Regione Siciliana che intitolerà la sala riunioni dell'assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo in via Notarbartolo, a Palermo, alla memoria di Totò Schillaci. "È doveroso perpetuare la memoria di un nostro conterraneo che, grazie ai suoi goal, ha fatto sognare gli italiani. La sua vita e la sua carriera hanno dimostrato a tutti che il talento, la tenacia e la voglia di riscatto consentono di realizzare obiettivi apparentemente impossibili. Ricordare Totò Schillaci significa offrire un modello di umiltà e perseveranza alle nuove generazioni", ha spiegato il presidente della Regione, Renato Schifani.

Le offerte

La raccolta di offerte durante il funerale di Totò Schillaci sarà destinata per dare vita a un'area del territorio parrocchiale dove si trovano spazi per il gioco (due piccolo campi), un salone teatro e ambienti per il doposcuola dei ragazzi. Il parroco Filippo Sarullo ha spiegato che si tratta di "uno spazio prezioso dove intrattenere bambini, ragazzi e giovani.

La finalità è sottrarli alla strada, visto che il territorio non offre nessuno spazio, per dare loro la possibilità di uno luogo sicuro dove studiare, giocare e crescere insieme". Una volta che l'area sarà stata ristrutturata, uno dei due campi sarà intitolato a Totò Schillaci.

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