Nonostante la classifica sorrida, non tutto è tranquillo alla Pinetina. I punti continuano ad arrivare, ma all’orizzonte le nubi non mancano. Quella più minacciosa è relativa alla tenuta della bandiera Lautaro Martinez: che l’Inter senza l’argentino sia tutta un’altra squadra ce n’eravamo già accorti ma il rischio è quello di ritrovarselo con le batterie scariche nella fase decisiva della stagione. In altri chiari di luna la soluzione sarebbe stata semplice: comprare una punta nel mercato di riparazione. Peccato che la proprietà abbia fatto sapere in termini non equivocabili che soldi per il mercato ce ne sono davvero pochi. Il dilemma di Inzaghi e del club non è dei più semplici: vediamo quali potrebbero essere le varie soluzioni a disposizione dei nerazzurri per evitare di spremere troppo il campione del mondo.
Il piano B fallito in pieno
Dato che Marotta ed Ausilio sanno decisamente il fatto loro, il piano pensato in estate per evitare di abusare delle prestazioni di Lautaro era parso abbastanza chiaro: passare alla difesa a quattro, inserendo in campo il figliol prodigo Alexis Sanchez a creare il panico muovendosi dietro alle punte. Sulla carta la trovata avrebbe potuto funzionare ma si è trovata di fronte due problemi difficilmente superabili: il rendimento del cileno e della punta di riserva Marko Arnautovic. L’ariete austriaco non sarà mai in grado di diventare il nuovo Lukaku e, nonostante qualche problema fisico, la volontà ce la mette sempre. Inutile, però, dire che, specialmente dopo la mezz’ora da incubo messa nel finale al Bentegodi, i dubbi sulla sua permanenza all’Inter si stiano moltiplicando. Nonostante non abbia uno stipendio importante, la possibilità che si vada ad una rescissione sono vicine allo zero, visto che a bilancio risulterebbe una minusvalenza, il che apre la porta al problema dei problemi, ovvero il rapporto tra Alexis Sanchez e l’ambiente Inter.
Il Niño Maravilla era rientrato a Milano dopo una stagione decisamente incoraggiante al Marsiglia e Inzaghi si aspettava tantissimo dal suo talento un po’ anarchico. Pochi mesi sono bastati per stemperare gli entusiasmi e far circolare voci di dissapori sempre più persistenti tra il sudamericano e lo staff tecnico. I sostenitori di Sanchez alla Pinetina si contano forse sulle dita di una mano, tanto da convincere uno che di calcio italiano ne sa a pacchi come l’ex bianconero Arturo Vidal a consigliare al connazionale di andarsene già a gennaio. Sul suo canale Twitch non mena il can per l’aia: “Alexis, se mi stai ascoltando per favore vattene dall’Inter, è stata una sciocchezza tornare, non avresti mai dovuto farlo. Ma come fa a non giocare? È troppo forte, ma l’allenatore non lo vuole e basta”. Non è dato sapere se le cose stiano davvero così ma è chiaro che, forte del suo contratto, sarà solo Sanchez a decidere se andarsene o meno. Gli esperti di mercato dicono che di pretendenti non c’è neanche l’ombra, il che riduce ai minimi termini la possibilità di un acquisto importante.
Mkhitaryan trequartista? Perché no
Da appassionato di scacchi, l’armeno ha dichiarato più volte di assomigliare alla regina, che può muoversi ovunque sulla scacchiera. Guardando a quanto fatto in passato sia in Inghilterra che in Germania, spostare Mkhitaryan più in avanti, da trequartista o anche dietro ad un centravanti tradizionale sarebbe un’opzione fattibile. Il passo non è più quello dei tempi d’oro ma in quanto a tecnica il talento di Yerevan sarebbe perfettamente in grado di dire la sua. Secondo molti, questa è stata una delle ragioni che hanno spinto la dirigenza nel luglio 2022 a farlo arrivare dalla Roma ma non sembra convincere Inzaghi. Dopo qualche esperimento nel finale di partita, la situazione potrebbe cambiare: una coppia di avanti tipo Mkhitaryan-Thuram, magari nel secondo tempo, sarebbe l’ideale per risparmiare i muscoli di Lautaro e, magari, rendere i finali meno ansiogeni.
Il fatto che Piero Ausilio si sia lasciato “sfuggire” dichiarazioni a riguardo nelle scorse settimane è prova che il piano viene seriamente considerato dallo staff di Inzaghi. Dopo l’esperimento riuscito di Calhanoglu regista, affidarsi ad uno come Mkhitaryan, che in passato ha già dimostrato di poter fare bene anche in attacco, sembra l’opzione più semplice. I dubbi vengono guardando la carta d’identità e il fatto che non sia mai stato un bomber. Visto che ha abbandonato la nazionale, potrebbe garantire freschezza atletica ma resta da verificare l’intesa con Thuram. Ogni volta che ha dovuto giocare senza Lautaro, il francese sembra quasi evaporare. Forse sarà colpa dei suoi partner ma potrebbe valere la pena di tentare. Non suonerà bene come la ThuLa, ma questa nuova coppia di avanti potrebbe fornire all’Inter i gol che stanno mancando disperatamente ogni volta che Lautaro non è disponibile.
La soluzione? Oristanio o Carboni
Visto il ruolo fondamentale che l’armeno sta ricoprendo nella mediana nerazzurra, l’idea di doverne fare a meno in fase di copertura ed impostazione non è il massimo ma, almeno in questo caso, Inzaghi avrebbe già a disposizione un’opzione niente affatto disprezzabile. Davide Frattesi, infatti, non aspetta altro che di partire da titolare, confermando quanto di buono visto finora negli scampoli di partita che gli ha concesso il tecnico piacentino. La fame non gli manca e, come visto contro l’Hellas, davanti alla porta sa il fatto suo. Eppure l’Inter avrebbe a disposizione un’alternativa magari più rischiosa ma intrigante. Perché non imitare l’altra sponda del Naviglio ed affidarsi a qualche giovane? A parte pescare nella Primavera, che certo non manca di talenti interessanti, ancora meglio sarebbe far rientrare dal prestito alcuni diamanti grezzi mandati a farsi le ossa in provincia. L’elenco dei giocatori lasciati andare dalla società meneghina è piuttosto interessante ed offre almeno tre pedine da tenere in seria considerazione.
Se l’uruguagio Martin Satriano non è che stia facendo faville in quel di Brest, la situazione migliora decisamente se si guarda più vicino, tra i giovani in Italia. La fiducia riposta nei fratelli Esposito potrebbe venir ripagata con un fascinoso rientro alla base per aiutare la Beneamata nel momento chiave della stagione. Sebastiano alla Samp è titolare fisso e se le sue 5 reti e 3 assist non sono un bottino stratosferico mostrano passi avanti incoraggianti. Magari il diciottenne Francesco Pio, che si sta facendo strada a Spezia avrebbe invece bisogno di più tempo. Per fortuna che l’Inter ha altre due opzioni niente male, una delle quali proprio dietro l’angolo. Valentin Carboni ha fatto vedere ottime cose ogni volta che Palladino l’ha messo in campo e, nonostante i 18 anni, ha la cattiveria e la maturità giusta per il grande salto.
Situazione simile anche per Gaetano Oristanio, cui la cura Ranieri sta facendo un gran bene in quel di Cagliari: ora che ha trovato anche il gol, tornare alla base gli darebbe una scarica di adrenalina impagabile. Vedremo se Inzaghi avrà il coraggio di “copiare” Pioli. Una cosa è certa: nonostante la cassa pianga, per l’Inter può esserci vita anche senza la ThuLa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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