Inter, Napoli e... Conte

Sfida per la vetta. L'ex per la prima volta ritrova i nerazzurri. Contismo come religione, ma sia Inzaghi che Allegri hanno fatto meglio

Inter, Napoli e... Conte
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Milano - Inter contro Napoli, ma soprattutto Inzaghi contro Conte. Perché negarlo? Di fronte alla sfida fra i 2 tecnici, diventa piccolo persino il secondo ritorno a Milano di Lukaku, l`anno scorso 30mila fischietti e l`elusione del divieto della questura a utilizzarli, stasera si suppone soprattutto indifferenza. Inter-Napoli per il primato in classifica, Inzaghi-Conte anche per una questione psicologica. Perché il "contismo" è quasi una religione, il tecnico oggi del Napoli sembra avere seguaci, non semplici estimatori. Simone Inzaghi non ci arriverà mai, basta un pareggio per dare ogni volta carburante a chi lo accetta senza stimarlo. C`erano una volta le vedove di Conte, poi sono arrivate la finale di Istanbul e la seconda stella, ma gl`irriducibili non mancano nemmeno oggi: se stasera andasse male, già è scritto chi ha fatto la differenza. Se invece vincesse l`Inter, normale amministrazione, vuoi non vincere con quel po` po` di squadra? Eppure l`Inter è la squadra che Conte abbandonò dopo il suo scudetto (estate 2021), perché ridimensionata, perché in crisi economica, perché senza un futuro all`altezza delle sue ambizioni, sue del tecnico ovviamente. Detto e fatto, arriva Inzaghi e in 3 anni vince 6 trofei. Giocando anche meglio, un calcio più bello e divertente. Col mercato sempre a saldo zero, anzi spesso in attivo, altro che i 200 e più milioni spesi per Lukaku, Hakimi, Eriksen, Barella, Bastoni e compagnia. Storia conosciuta, ma mai abbastanza raccontata.

Storia in parte simile a quella torinese, quella di ristoranti stellati e trattorie da 10 euro, di un`eliminazione a Istanbul nel girone (guarda il caso) e poi di 2 finali in 3 anni (più 5 scudetti) di chi si sedette in vece sua sulla panchina bianconera. A Torino, certo, la semina di Conte fu importante. Ereditò una piccola Juventus, reduce da 2 settimi posti, e arrivò subito allo scudetto (senza Coppe come oggi: un gran vantaggio se sai cosa fartene e Conte sa benissimo cosa farsene, perché è bravo e lavora tanto). A Milano andò invece in modo differente, anche se il "contismo" tende a non ricordarlo quasi mai. Fu Spalletti a riportare l`Inter in Champions League dopo 6 anni, lì la trovò Conte, eliminato 2 volte su 2 nei gironi (da Dortmund e Moengladbach). E il secondo anno, da ultimo, fu lo scivolo verso lo scudetto.

Tre punti per il primato, ma non solo. «L`Inter è una squadra fortissima, per noi è un test per capire chi siamo», le parole di Conte, che almeno non parla più di anno zero del suo Napoli (come potrebbe con la squadra che per 7/8 undicesimi solo un anno e mezzo fa ha vinto lo scudetto?).

«Servirà una grande Inter, è presto per parlare di primato e di scudetto, ma sappiamo che vincere sarebbe importantissimo», la replica di Inzaghi. Dopo il derby perso, solo la Juventus ha fermato l`Inter: 8 vittorie in 9 partite. Stasera conta, altroché se conta.

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