La Juve ingrana la quinta. E "ritrova" la Champions

Un gol di Kean piega un bel Verona furioso per un rigore negato. I bianconeri ora sono tra le prime 4 in classifica

La Juve ingrana la quinta. E "ritrova" la Champions

La Juventus batte il cinque. Nel senso che incassa la quinta vittoria di fila (1-0 al Verona, gol di Kean) e aggiusta ancora un po' la propria classifica: meno due dal secondo posto, Roma, Lazio, Inter e Atalanta sorpassate in un colpo solo, piazzamento Champions acciuffato e morale in netto rialzo. Domenica sera, allo Stadium contro la Lazio, l'ultima gara prima del Mondiale: in caso di ulteriore successo, la truppa di Allegri potrebbe anche sentirsi forse a ragion veduta la vera rivale del Napoli quando riprenderà il campionato. A decidere la gara, Kean dopo un'ora: terza rete stagionale per lui, certo non un fuoriclasse ma quando sta bene fisicamente e mentalmente, sa come rendersi utile. E, in assenza di Vlahovic, uno che la butti dentro serve e magari servirà ancora.

La Juve viene inizialmente sorpresa dalla vivacità dei (giovanissimi) padroni di casa, schierati con Kallon e Lasagna a supporto di Djuric: la squadra di Bocchetti corre, gioca in pratica uomo contro uomo e in mezzo al campo beneficia dei muscoli di Hongla e Sulemana. Doig, sulla sinistra, mette in difficoltà Cuadrado e i bianconeri non paiono così sintonizzati sull'intensità che la partita richiede. Kean e Milik, schierati insieme per la prima volta dall'inizio, non si parlano troppo, Di Maria è in panchina e Perin deve preoccuparsi un paio di volte pur senza compiere miracoli: Sulemana e Lasagna lo tengono sveglio, le ripartenze dei gialloblù sono spesso pericolose e Danilo deve salvare su Djuric.

La Juve ci mette un po' a farsi vedere e, anzi, fino a metà gara le conclusioni di Milik e Locatelli entrambe centrali non giustificano la differenza di classifica. Che è evidente, visto che il Verona occupa l'ultima piazza e arriva da otto ko consecutivi: la differenza di possesso palla (66%) per i bianconeri non viene insomma accompagnata da un'effettiva pericolosità sotto porta anche perché, senza Vlahovic, pure la verve di Milik sembra ultimamente essersi affievolita.

Succede però che, dopo un paio di mezze occasioni capitate a inizio ripresa sul piede (ruvido) di Dawidowicz, la Juve trovi il vantaggio: Milik inventa per Rabiot, bravo a premiare il taglio di Kean la cui conclusione finisce in rete dopo un tocco di Ceccherini.

Il Verona reagisce, reclama prima un rigore per un braccio largo di Danilo su rimpallo di Dawidowicz e poi se ne vede negare un altro dal Var dopo un contrasto tra Bonucci e Verdi: gli uomini di Bocchetti non riescono però a rovinare il 30° compleanno di Perin, rimanendo così all'ultimo posto in classifica al termine di un match giocato quasi alla pari. Gioisce la Juve che finisce in 10 per un fallo provvidenziale di Alex Sandro da ultimo uomo: di nuovo cinica, di nuovo in alto. Di nuovo senza subire reti per la quinta partita di fila.

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