Dopo le vittorie sonanti di Napoli e Inter, la Juventus soffre più del previsto contro il coraggioso Parma, che allo Stadium non soffre di timori reverenziali. I ducali passano dopo 4 minuti dopo una combinazione perfetta che si conclude col colpo di testa di Delprato. La Juve ci mette qualche minuto prima di rispondere con la zuccata di McKennie ma l’undici di Pecchia non ci sta, tornando in vantaggio con la botta da fuori di Sohm. A riequilibrare l’incontro ci pensa Weah che devia in acrobazia un cross di Conceição ma il forcing bianconero s’infrange sulla difesa emiliana. Nuovo passo falso dei bianconeri, che perdono altri due punti nei confronti della capolista Napoli.
JUVENTUS (4-3-3)
Michele Di Gregorio 5 – Partita decisamente storta la sua, con una serie di errori davvero inconsueti che costano carissimi alla Juve. Si rifa negando il 3-2 a Charpentier.
Andrea Cambiaso 6 – In avanti si vede meno del solito ed in difesa rischia più volte di fare la frittata perdendosi i veloci avanti emiliani. Meglio nella ripresa.
Federico Gatti 6 – Il faro della retroguardia, le sue chiusure sono fondamentali per evitare il tracollo ma non può essere ovunque. Peccato non se ne possa clonare il carattere.
Danilo 4 – Il capitano sembra in grado di mettersi dietro le troppe partite storte, poi fa un paio di disastri che valgono il vantaggio del Parma. Con lui in campo la difesa bianconera è irriconoscibile.
Juan Cabal 6 – Partita dopo partita il colombiano guadagna in convinzione ed efficacia. Stasera, però, è meno dinamico del solito e soffre un po’ la vivacità dei ducali.
Dal 58’ Nicolò Savona 6 – Ci mette un po’ troppo ad ingranare ma la sua è comunque una prestazione soddisfacente, specialmente nel finale, quando finalmente trova spazio per i suoi cross.
Weston McKennie 6,5 – Oltre al lavoro in copertura, ha la freddezza di trovare la traiettoria giusta per bucare da fermo Suzuki e partecipare in maniera determinante alla rete del 2-2.
Dal 70’ Teun Koopmeiners 5,5 – La volontà non manca all’olandese ma stasera è insolitamente indeciso sul da farsi in avanti: prova a fare tutto da solo ma non trova la porta neanche per sbaglio.
Manuel Locatelli 5,5 – Si accende solo sporadicamente, la sensazione è che si accontenti di fare il compitino: nella ripresa spinge di più in avanti
Khephren Thuram 6 – La tecnica è quella che è, il che spiega gli errori grossolani sotto porta, ma quando ha un po’ di spazio sa farsi valere.
Dall’83’ Nicolò Fagioli s.v.
Francisco Conceiçao 7 – Momento davvero eccellente, le sue sgroppate instancabili sono preziose quasi quanto i suoi assist. Sempre più fondamentale per il gioco dei bianconeri.
Dusan Vlahovic 5 – Sbagliare gol del genere è inaccettabile per uno come lui: quando le cose non girano si innervosisce e sbaglia anche le cose più facili. Insomma, non ci siamo ancora.
Timothy Weah 6,5 – Poco costante ma sempre pericoloso, specialmente quando lanciato in velocità. Alla fine quando gli arriva il pallone buono non sbaglia.
Dal 58’ Kenan Yildiz 6 – Il turco è sempre dinamico, scattante ma ogni tanto sembra specchiarsi un po’ e cerca troppo la soluzione individuale.
Thiago Motta 5 – Una Juve inspiegabilmente poco attenta in difesa rischia di essere bucata più volte di testa. Altri due punti persi ma il peggio è che il Parma non avrebbe rubato niente se fosse tornato in Emilia coi tre punti. Segnali poco rassicuranti, visto che le prime se ne stanno andando.
PARMA (4-2-3-1)
Zion Suzuki 6 – Preciso in porta, i suoi lanci precisi aprono in due la difesa bianconera. Alterna a scelte incomprensibili parate sopra la media. Delprato lo salva dallo svarione nel recupero.
Woyo Coulibaly 6 – Rapido, lucido, preciso ed attento quanto basta nel primo tempo: nella ripresa un suo errore scatena l’azione del 2-2. Nel finale qualche chiusura importante.
Enrico Delprato 7 – Il fulmineo gol che spiana la strada al Parma è solo la ciliegina sulla torta di una prestazione precisa ed efficace. Negli ultimi minuti compie veri e propri miracoli.
Botond Balogh 6 – Il difensore magiaro soffre parecchio ma è molto attento nel contrare le penetrazioni degli avanti bianconeri.
Antoine Hainaut 6 – Nel primo tempo non si vede molto ma dopo il 2-2 prova ad avventurarsi in avanti con più regolarità, con risultati alterni.
Mandela Keita 5 – Partita non del tutto convincente la sua, visto che buona parte delle occasioni bianconere nascono da suoi errori. Pecchia se ne accorge e lo toglie all’intervallo.
Dal 45’ Hernani 6 – Impatto subito positivo quello del brasiliano, che svaria molto sul campo prima dell’infortunio che lo costringe ad uscire dal campo.
Dal 74’ Drissa Camara 6 – Ha tra i piedi un pallone invitantissimo per il 3-2 e lo spreca malamente.
Adrian Bernabé 6,5 – Molto interessante il giovane talento catalano, capace di farsi largo nelle strette maglie della difesa juventina e dare pure una mano in difesa.
Denis Man 7 – Ogni volta che scende sulla destra sono guai per la retroguardia della Juve. Il laterale romeno si conferma una delle armi migliori di questo Parma.
Dall’84’ Matteo Cancellieri 6 – Si guadagna la sufficienza nel finale, quando contribuisce a tenere a galla la difesa del Parma.
Simon Sohm 6 – Dopo aver partecipato a diverse azioni importanti, lo svizzero approfitta dello svarione di Di Gregorio per mettere un gol importante.
Valentin Mihaila 6,5 – Il romeno è dinamico, agile, sveglio quanto basta per creare parecchi grattacapi alla mediana bianconera. Quando pressa alto è sempre pericoloso.
Dal 68’ Pontus Almqvist 5 – Avrebbe il pallone buono per il ko nel recupero ma pecca d’egoismo e scialacqua un’occasione importante. Pecchia non sarà per niente contento.
Ange-Yoan Bonny 7 – Quando combina con Man è sempre in grado di creare enormi problemi a chiunque: meno efficace a difesa schierata ma al Parma va benissimo anche così.
Dal 68’ Gabriel Charpentier 5 – L’avanti africano si fa vedere diverse volte nell’area della Juventus ma, quando gli arriva il pallone giusto, non riesce a scavalcare Di Gregorio.
Fabio Pecchia 7 – Approccio perfetto quello dei ducali allo Stadium: ricetta semplice, difesa e contropiede, ma applicata con fisicità, voglia e massima attenzione.
Alla lunga la sua difesa paga l’inesperienza ma il lavoro che sta facendo a Parma va ben oltre i risultati.Luca Zufferli 6 (arbitro) – Partita senza lode e senza infamia, agevolata dal fatto che di episodi complicati se ne siano visti pochi.
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