L'assemblea approva il bilancio 2022/2023: per il Milan un utile di 6,1 milioni

Dopo ben 17 anni tornano i profitti: si tratta di un enorme passo in avanti rispetto alla stagione precedente, quando i conti erano in rosso per 66,5 milioni

L'assemblea approva il bilancio 2022/2023: per il Milan un utile di 6,1 milioni
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I conti del Milan tornano in attivo dopo 17 anni di rosso: l'assemblea ha infatti approvato il bilancio al 30 giugno 2023 con un netto positivo pari a 6,1 milioni di euro, una situazione che non si verificava dall'esercizio chiuso il 31 dicembre 2006, ai tempi, cioè, della presidenza Berlusconi. Una netta inversione di tendenza, quindi, rispetto alla stagione 2021/2022, quando risultarono perdite per 66,5 milioni di euro.

I numeri

La crescita netta rispetto a soli 12 mesi fa (+ 72, 6 milioni di euro) è stata centrata senza il contributo delle plusvalenze e soprattutto grazie ai ricavi, che hanno toccato nel 2022/2023 quota 404,5 milioni di euro (contro i 297,6 milioni della passata stagione), ai ricavi commerciali e alle sponsorizzazioni (+ 44,4 milioni di euro), all'aumento dei proventi derivanti dai diritti televisivi (+ 41,8 milioni di euro) e al netto incremento dei ricavi da stadio, tra abbonamenti e biglietti giornalieri (+ 40,3 milioni di euro).

"Il bilancio consolidato è stato approvato e prevede un utile di 6 milioni: essendo al 30 giugno, è a monte di tutta la campagna acquisti", dice con soddisfazione il presidente Paolo Scaroni. "Il fatturato è di oltre 400 milioni, ha generato 78 milioni di cassa con investimenti per 79 milioni: tutta la cassa generate è stata investita", aggiunge,"è stato un anno buono". Netta la differenza rispetto agli anni passati, quando la società navigava in brutte acque. "Quando sono diventato presidente, avevamo ricavi inferiori ai 200 milioni e ora sono raddoppiati", sottolinea il presidente del Milan, "ha giocato un ruolo importantissimo la Champions League e la performance in Champions League: dei 400 milioni di ricavi, la Champions League ne ha portati più di 100". "Questo lo dico per far capire quanto sia importante essere in Champions e far bene in Champions", aggiunge Scaroni, "ecco perché dico che a me interessa essere in Champions: con essa nutriamo i nostri fan nel mondo e le nostre performance sportive".

Il nuovo stadio

Quando si parla di futuro, ovviamente, non si può prescindere dall'affrontare la delicata questione relativa al nuovo stadio."Ho visto con piacere che Sala si sta muovendo per rimuovere il preannuncio di vincolo", commenta Scaroni, che tuttavia manda una frecciata al primo cittadino. "Io devo dire la verità: con un certo rammarico vedo queste nuove mosse del sindaco, perché se l'amministrazione comunale 4 anni fa avesse sposato il progetto facendolo suo, avremmo già costruito lo stadio", considera Scaroni,"non posso dimenticare il non far proprio il progetto stadio a Milano da parte dell'amministrazione comunale, anche perché c'era chi lo pagava con i due club pronti a finanziarlo".

"Ora il sindaco arranca per dipanare la matassa della sovrintendenza", prosegue il presidente del Milan, "finché il vincolo sta in piedi, l'ipotesi San Siro non esiste. Noi andiamo avanti su San Donato: stiamo studiando tutte le ipotesi di finanziamento con risorse proprie e dei finanziamenti". "Ci stiamo lavorando", annuncia, "fino a quando non ci sarà l'approvazione della variante non ci sarà bisogno di spese ulteriori oltre i 40 milioni delle spese pre-progettuali".

Scontro coi piccoli azionisti

A prendere parte all'appuntamento, avvenuto in via telematica, non c'erano i piccoli azionisti del club. L'associazione Apa, "dopo anni di tentativi infruttuosi, lamenta la completa assenza di dialogo dei vertici della società e degli azionisti di maggioranza con gli azionisti di minoranza, soci che c’erano in passato e ci saranno anche in futuro, e che sono quindi la vera heritage dell’Ac Milan".

"RedBird possiede il 99,97% del Milan", replica Scaroni. "Tra i piccoli azionisti, alcuni si sono associati in Apa che rappresentano lo 0,02% per un investimento di 23mila euro.

Fatta questa premessa, il Milan, come tutte le società del mondo dialoga con gli azionisti agli assemblea", puntualizza il presidente, "se poi entriamo nel mondo dei tifosi, è un altro discorso. Se è un'associazione di tifosi, allora possiamo dialogare, nei limiti delle norme Figc. Ma non si possono mischiare i due ruoli".

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