Lettera aperta a Edoardo Bove. Il tuo futuro sarà comunque radioso

Lettera aperta a Edoardo Bove. Il tuo futuro sarà comunque radioso
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Caro Edoardo,

fino a ieri non avevo seguito il festival di Sanremo, ma quando ho letto che nella serata finale saresti intervenuto come ospite, non ho voluto perdermi la tua testimonianza. E al termine dei sette minuti di un racconto pieno di sentimento non mi sono pentito della scelta. Le parole intense, il tono di voce, il linguaggio del corpo e l’emozione che ha tentato - invano - di sopraffarti, hanno fatto capire agli italiani che uomo sei: un 22enne lontano anni luce dall’immaturità di tanti coetanei del mondo normale, ma anche di quello, decisamente più speciale, del calcio professionistico. Alcuni tuoi colleghi, talentuosi come te, a 22 anni, si erano già persi o stavano per farlo senza comprendere la fortuna che avevano tra le mani. Il destino sa essere beffardo con gli ingrati; per questo, forse, molte meteore si sono disintegrate. Ma il fato sa pure essere generoso con i giovani giocatori che rischiano di dover dire addio al pallone non perché l’hanno scaraventato via a colpi di vita dissoluta, ma per una causa di forza maggiore: come è capitato a te per colpa di un dannato malore che ti ha sgambettato a tradimento durante Fiorentina-Inter dell’1 dicembre 2024. Hai rischiato di rimetterci la vita. I soccorsi immediati te l’hanno salvata. Lo hai ricordato dal palco di Sanremo mostrando gratitudine verso tutti quelli che ti sono vicini. Commosso per l’affetto ricevuto da persone che neppure conoscevi e solidale con i familiari di chi, colpito dalla tua stessa patologia, non c’è più.
«Sto vivendo questa esperienza in modo particolare, con alti e bassi - hai confessato senza timore di apparire «debole» -. Il calcio è la mia forma di espressione e senza non mi sento me stesso. Mi manca qualcosa. Come per un cantante la voce. È difficile...». E poi: «In questo momento mi sento incompleto, vuoto.

So che mi manca qualcosa. Mi sto facendo aiutare per aiutare un percorso di analisi, per rivivere certe emozioni. Soffro, ma servirà per il futuro». Che, per una bella persona come te, sarà sempre e comunque radioso.

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