L'Inter non passa con il giallo a Monza. Pari solo d'orgoglio pensando all'Europa

Irriconoscibili i nerazzurri col turnover. Mota li spaventa, poi segna Dumfries

L'Inter non passa con il giallo a Monza. Pari solo d'orgoglio pensando all'Europa
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L'Inter in giallo si salva quasi allo scadere, questione di cuore più che di gioco. Dumfries pareggia il gol fin lì decisivo di Dani Mota, ma cede al Napoli il comando della classifica. Solo un punto contro il Monza, che torna tabù due anni dopo. Sullo zero a zero, a venti minuti dalla fine, Inzaghi prova a vincerla col tridente che non ti aspetti, mossa un po' a sorpresa e soprattutto disperata: perché se giocano Taremi, Arnautovic e Correa insieme significa che c'è qualcosa che non torna. Possibile che sia solo l'effetto Champions?

La scelta tattica del Monza impedisce all'Inter il gioco che preferisce. Poche ripartenze, complice il ritmo troppo basso, ma soprattutto perché i brianzoli restano bassi e compatti, evitando aggressioni alla palla nella metà campo altrui, con in più la possibilità per il portiere Turati di saltare il centrocampo con i lanci lunghi per il gigante Djuric.

Nesta si mette uomo su uomo in mezzo al campo, affidando proprio a Djuric la prima marcatura del play nerazzurro Asllani, uno dei più attesi (ma fra i più balbettanti), per il delicato compito di sostituire Calhanoglu. È la solita storia delle due squadre che secondo molti Inzaghi sarebbe in grado di schierare, se volesse, mentre Monza dice una volta di più che c'è un'Inter titolare e poi tante buone riserve, più o meno buone come quelle degli altri.

A Inzaghi manca ancora il miglior Lautaro, sempre a zero gol in campionato (5 invece lo scorso anno, dopo 4 giornate) e la prima volta in stagione nemmeno Thuram è in serata di gala. Così, va dentro Taremi poco dopo l'inizio della ripresa, insieme con Darmian (per Dumfries) e Mkhitaryan (per Zielinski). Tra cambi anticipati rispetto ad abitudini consolidate, proprio per cercare di sparigliare la partita che Nesta gli ha imposto. Il tentativo resta vano.

Dentro anche Dumfries, perché il motore di Inzaghi gira un po' più a vuoto del solito sul lato destro, mentre a sinistra Dimarco si conferma il più brillante.

Dal suo sinistro, arrivano non casualmente le uniche due palle gol dei primi 45 minuti, la prima fallita da Lautaro, di testa (non era semplice), la seconda da Frattesi, di destro (un gol sbagliato). Non granché, ma nel secondo tempo va persino peggio, solo Thuram crea una situazione di pericolo per Nesta, che invece poco alla volta conquista metri e prova a graffiare l'avversario. Anche un campione del mondo (Pavard) può essere ingenuo: tutti a preoccuparsi di Djuric e invece Dani Mota salta più in alto di tutti e batte Sommer, fin lì zero parate. Dumfries e l'orgoglio evitano all'Inter la prima sconfitta di stagione.

In tribuna, anche Luciano Spalletti, seduto poco distante da papà Maldini.

Oltre agli azzurrabili dell'Inter, il ct segue con attenzione proprio Maldini jr, cui il Venezuela sta facendo una corte serrata, potendo approfittare della doppia nazionalità (grazie a mamma Adriana). Daniel per ora tentenna: prima vuole provare a giocarsi il sogno azzurro.

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