Non capita tutti i giorni di sentire un commissario tecnico ammettere le proprie colpe senza troppi giri di parole ma è proprio questo quello che Luciano Spalletti ha offerto ai colleghi presenti a Coverciano per dare il via al caldo autunno della nazionale italiana. Ancora prima di pensare alle gare di Nations League, inclusa quella contro la Francia di Deschamps, un mea culpa quasi sfacciato: “Ho passato un'estate bruttissima, pensando all'ultima gara dell'Europeo. Mi sento responsabile di quel che è successo”. Lo stesso messaggio è arrivato ai 23 nazionali riuniti per la prima dopo la dolorosa debacle in Germania: “I giocatori sono totalmente sollevati da queste responsabilità, come ho detto loro anche oggi: ho messo troppa pressione addosso, non ho dato il tempo di gustarsi la maglia azzurra addosso. Ora devo essere il primo a cambiare e a credere di avere una forza diversa sui miei giocatori”. Parole che sembrano annunciare cambiamenti nella sua gestione sia dal punto di vista tecnico che psicologico.
“Chiesa deve lavorare, Tonali è pronto”
L’amarezza nelle parole del tecnico di Certaldo è evidente, come il fatto che servirà diverso tempo prima di superare del tutto lo choc della gara senza personalità messa agli ottavi di Euro 2024 contro la Svizzera. Spalletti non si riesce ancora a spiegare cosa sia successo davvero: “La cosa che mi ha dato più fastidio? L'essere usciti senza lottare. Alleno da 30 anni e non ho mai visto una mia squadra che non abbia lottato come purtroppo ci è successo in Germania”. Visto che, a quanto pare, non esistono convocazioni per la nazionale senza polemiche, il ct azzurro affronta il tema di giornata, l’assenza di Federico Chiesa dal gruppo ed il ritorno di Sandro Tonali, la cui squalifica per il caso scommesse è appena terminata.
Spalletti prova a stemperare le polemiche, parlando delle conversazioni con l’ex juventino: “Ci siamo sentiti e abbiamo fatto una valutazione equilibrata. Io l'avrei portato come giocatore in più non facendolo partecipare alle due partite. Lui mi ha detto che aveva parlato con la nuova società e aveva bisogno di fare una preparazione specifica per lavorare con loro. C'era bisogno di sviluppare un periodo di allenamento forte, duro, deve adeguarsi ai nuovi metodi di lavoro”. Situazione del tutto diversa per l’ex milanista, tornato in campo nel fine settimana col suo Newcastle: “Tonali s’è allenato regolarmente, è un giocatore sul quale noi riponiamo molta fiducia e viene dentro. È uno di quelli che ho sentito più di tutti in questo periodo, il ragazzo ha riflettuto molto e questo è un motivo in più per portarlo con noi”.
“Sempre difesa a tre. Bastoni in dubbio”
Il tecnico toscano ritorna sui tanti dubbi tecnici lasciati dal pessimo cammino all’Europeo e sembra voler rispondere a chi lo criticava per un atteggiamento un po’ ondivago. A quanto pare, l’estate ha portato consiglio: “Nelle riflessioni a cui facevo riferimento prima c'è anche la tattica della squadra. Nelle richieste un po' troppo esigenti c'era anche quella di difendere a quattro e costruire a tre, di cambiare vestito durante la partita e probabilmente quello è stato un errore. Ora questo dubbio voglio toglierlo: giocheremo sempre con la difesa a tre: 3-5-2 o 3-4-2-1. In avanti si è un po' più liberi di interpretare le qualità che si hanno, ma il sistema è quello. Ho riflettuto, probabilmente devo fare in maniera diversa e questa è una delle cose che cambierò”.
Il ct ha voluto poi parlare di uno dei nuovi arrivati, il torinista Samuele Ricci, al debutto con il gruppo della Nazionale. A sentire Spalletti, la sua duttilità tattica potrebbe rivelarsi un’arma importante nel cammino dell’Italia: “Ha sempre fatto il mediano davanti alla difesa e il fatto che possa giocare anche a centrocampo è un qualcosa in più. È un vantaggio”. Tono leggermente più preoccupato per il caso Bastoni, convocato nonostante l’infortunio subito venerdì sera nella gara di campionato con l’Atalanta: “Abbiamo visto cosa è successo durante la partita, l'ha chiamato Buffon e poi io. I dottori erano stati un po' più pessimisti, mentre lui è stato molto più ottimista sulla possibilità di mettere tutto a posto in pochi giorni. E questo già da sabato mattina. Oggi aveva ancora quella idea, si valuterà di giorno in giorno e poi si prenderanno le corrette decisioni”.
“Ringrazierò sempre Gravina”
Viste le nubi che si addensano sulla Figc e le polemiche successive al fallimento di Euro 2024, Spalletti prende posizione, schierandosi fermamente con la gestione Gravina, alla quale deve la volontà di rimanere al timone dell’Italia. “La mia volontà di proseguire passa anche dall'aver capito fin da subito che la gara con la Svizzera non cambiava assolutamente nulla sulla considerazione del presidente e della Federazione. Avessi avvertito sensazioni diverse, mi sarei messo a parlare con loro. Questa fiducia mi ha permesso di mettermi subito al lavoro per andare a trovare delle soluzioni alternative, per rimettermi subito in pari dopo gli sbagli che hanno causato questa brutta sconfitta. Mi mette più in difficoltà chi cerca le scusanti di ciò che è successo, chi ti compatisce con lo sguardo”.
Se era forse inevitabile affrontare questo argomento, visto che sono in molti a criticare l’operato del numero uno del calcio italiano, Spalletti va oltre, spendendo parecchi complimenti all’indirizzo del presidente della Figc. “Gravina s'è mostrato fin dal primo giorno come una persona competente, preparata e sincera ed è sempre stato così, è ancora così. È una persona perbene, l'ho sentito ogni tre gironi al telefono da quando ho preso questa posizione e quasi sempre lui mi ha chiamato per trasferirmi la sua fiducia.
È uno dei principali motivi che mi ha spinto ad accettare questo incarico, nonostante il momento delicato che stava attraversando la Nazionale in quel momento lì. Ringrazierò sempre Gravina e la Figc per avermi permesso di essere in questa posizione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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