"La foto della protesi peniena? Pretendo le scuse". Il chirurgo contro il falconiere della Lazio

Con una netta presa di posizione, l'andrologo Gabriele Antonini si è dissociato dalle immagini pubblicate sui social dall'ex falconiere della Lazio aspettandosi le scuse da parte della società. "Non ho alcun bisogno di pubblicità mediatica"

Jan Bernabè in clinica dopo l'intervento per la protesi peniena
Jan Bernabè in clinica dopo l'intervento per la protesi peniena
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Non accennano a placarsi le polemiche dopo il video hot pubblicato in rete che è costato il licenziamento al falconiere della Lazio, Juan Bernabé, che ha mostrato il risultato dell'intervento di protesi peniena e del chirurgo-andrologo che lo ha operato, il professor Gabriele Antonini, che ha voluto chiarire qual è la sua posizione in merito alla vicenda dissociandosi dal comportamento di Bernabè e chiedendo le scuse della società biancoceleste della quale è un consulente e non un dipendente.

Le parole del chirurgo

"Mi dissocio completamente e con fermezza dalla pubblicazione delle immagini nude del pene di Bernabé sui social. Non sono stato avvisato né consultato in merito a questa azione e desidero sottolineare che non condivido assolutamente la divulgazione di tali contenuti, che reputo lesivi della riservatezza e dell'etica professionale", ha spiegato in una nota all'AdnKronos. Antonini ha voluto fare chiarezza sull'argomento divenuto di stretta attualità in questi giorni e che è costato il posto di lavoro al falconiere licenziato in tronco dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, furioso per l'accaduto.

"Nessun accordo mediatico"

Nella sua nota, Antonini sottolinea che la protesi peniena è stata installata soltanto per finalità mediche e si rivolge a pazienti che hanno problemi di natura vascolare. Sul caso specifico, invece, ha tenuto a precisare che "non esiste e non è mai stato concordato alcun accordo di natura mediatica con il signor Bernabé. Desidero sottolineare che, in qualità di chirurgo di fama internazionale, non ho alcun bisogno di pubblicità mediatica né tantomeno di associare il mio nome a una società di calcio o ad altri contesti non pertinenti alla mia professione".

Insomma, giungono nuove conferme circa questa "leggerezza" imperdonabile del falconiere dal quale ha preso le distanze lo stesso chirurgo che ha posato sorridente per una foto ricordo dopo che l'intervento è andato a buon fine. Il professor Antonini, in un passaggio successivo, ribadisce la presa di distanza "con grande veemenza" dall'utilizzo di video o foto legati ai suoi interventi "riaffermando il mio impegno a trattare ogni paziente con la massima discrezione e professionalità", continua il chirurgo.

La risposta alla Lazio

Antonini ha poi voluto chiarire anche qual è la sua posizione nei confronti della Lazio sottolineando di non esserne un dipendente. "Mi risulta incomprensibile come possa essere 'licenziato'. Il mio ruolo è quello di consulente ed ho sempre operato con la massima disponibilità e professionalità, trattando numerosi casi relativi ai pazienti appartenenti alle maestranze, al personale di Formello, ai calciatori della prima squadra e della primavera e ai dirigenti. Tutto ciò è avvenuto sempre ed esclusivamente senza alcun obbligo contrattuale o economico con la società. Per tale ragione mi aspetto una lettera di scuse da parte della società sportiva Lazio della quale mi vanto di essere tifoso ed un ripristino immediato della nostra collaborazione".

"Errore involontario"

Nonostante la netta e chiara presa di posizione, nella sua lunga nota il professor Antonini ha provato a giustificare il comportamento di Bernabè spiegando perché abbia pubblicato quei contenuti così intimi e privati. "Pur dissociandomi con forza dalla pubblicazione, ritengo opportuno contestualizzare il comportamento del signor Bernabé. Durante i colloqui con il paziente, ho compreso che le immagini erano state originariamente registrate per scopi privati e, a causa di un errore involontario, pubblicate per pochi minuti su un suo profilo privato. Tale breve intervallo è stato sufficiente affinché il contenuto venisse scaricato e diffuso senza il controllo del paziente stesso".

Lo stesso Antonini conclude dicendo che la forte terapia antibiotica alla quale è stato sottoposto il paziente per evitare qualsiasi infezione dopo l'operazione in combinazione agli effetti dell'anestesia, "possono aver influenzato la sua lucidità e capacità di giudizio", conclude il medico.

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