Svolta nel caso sulla morte di Diego Armando Maradona: la giustizia argentina ha confermato il rinvio a giudizio per le 8 persone indagate per il decesso del Pibe de oro, scomparso il 25 novembre 2020 all'età di 60 anni. A processo andranno dunque il neurochirugo Leopoldo Luque (medico di famiglia), la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Díaz, il medico Pedro Di Spagna e gli altri membri dello staff che aveva in cura il calciatore, Ricardo Almirón, Gisela Dahiana Madrid, Nancy Forlini e Mariano Perroni, sui quali pende l'accusa di omicidio colposo.
La decisione è stata presa all'unanimità dai giudici Carlos Fabián Blanco, Gustavo Adrián Herbel ed Ernesto García Maañón della Camera d'Appello e Garanzie di San Isidro, che ha accolto così la richiesta presentata un anno fa dei tre pubblici ministeri Ferrari, Iribarren e Capra. L'accusa è convinta che Maradona sia stato vittima di un "omicidio semplice con eventuale dolo". Dall'autopsia svolta due anni fa è emerso che il campione argentino è morto a causa di un "edema polmonare acuto secondario a insufficienza cardiaca cronica esacerbata", scoprendo una cardiomiopatia dilatativa.
"La pubblica accusa ha descritto compiutamente il fatto 1 (l'eventuale omicidio volontario di Maradona), elencando le azioni o le omissioni che hanno ritenuto gli imputati riprovevoli e che, a loro avviso, avrebbero influito sull'esito fatale", si legge nel documento lungo 246 pagine e ottenuto dal quotidiano argentino La Nación. Gli otto imputati, nel frattempo in libertà, rischiano fino a 25 anni di carcere. Non è stata ancora fissata una data per l'inizio del processo penale: secondo la stampa argentina potrebbe essere celebrato nel 2024.
"Ritengo che il quadro probatorio allegato ci consenta di raggiungere, in questa fase, il grado di conoscenza necessario per ritenere consolidata l'accusa del Pubblico Ministero, nei termini ipotizzati e richiesti dalla pubblica accusa, che il contributo che ciascuno degli imputati qui presenti avrebbe apportato al caso rispetto alla salute della presunta vittima, tenendo conto del ruolo e delle funzioni che avrebbero evidenziato nel suddetto periodo esterno, sarebbe stato determinante nell'esito fatale qui prospettato", scrive il giudice Blanco nelle sue motivazioni.
L'impianto accusatorio contro gli 8 componenti dell'equipe medica trae la sua forza non solo dall'autopsia, ma anche da una perizia che ha accertato la "lenta agonia" del Pibe de oro, "abbandonato al suo destino" come
conseguenza di "un'assistenza infermieristica piena di carenze e irregolarità". Il pubblico ministero sostiene che il lavoro dei professionisti sia stato "sconsiderato" e "carente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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